DURANTE   LE ORE D'ITALIANO
Fumetto 4: DURANTE   LE ORE D'ITALIANO

 

I RAGAZZI DI 3 B HANNO ELABORATO
Fumetto 2: I RAGAZZI DI 3 B HANNO ELABORATO

 

 

 

VERSO UNA SOCIETA' MULTIETNICA...

NESSUN PAESE  È LONTANO

 

La società del XXI secolo sta incontrando un periodo di completa evoluzione in tutti i campi: sociale, industriale, tecnologico, chimico, scientifico. La nostra è, ormai, una società globalizzata infatti ci possiamo definire, in tutti i sensi, “cittadini del mondo” perché il sistema delle comunicazioni ha ridotto le distanze avvicinando popoli e culture diverse che così, meglio, si possono conoscere per crescere insieme in un continuo processo di integrazione. Però, nonostante il processo di evoluzione della società umana, che interessa quasi tutto il Pianeta, esistono ancora barriere dettate da pregiudizi e intolleranza verso alcune minoranze considerate, purtroppo, diverse rispetto ad un modello ritenuto superiore. Spesso persone di etnia, religione e cultura differente vengono definite “inferiori” solo perché, a nostro avviso, non si riesce ad uscire dal proprio modo di vedere o dal proprio orizzonte conoscitivo per “interagire ed integrarsi”. Infatti, in passato, l’intolleranza ha portato gli uomini a compiere atti di violenza, come lo schiavismo e l’antisemitismo che costituiscono esempi da condannare perché ribadiscono e rivendicano la superiorità di un “uomo” sull’altro.

Purtroppo, però, ancora oggi episodi di razzismo si presentano con crudeltà; ancora oggi si sente parlare di violenza e di disprezzo nei confronti di extra-comunitari che una volta giunti nei Paesi economicamente più progrediti, come l’Italia, per sopravvivere si accontentano di fare qualsiasi lavoro, spesso poco retribuito, in condizioni pessime. Un reale incontro con l’altro nasce dallo scambio tra le culture perché contribuisce ad instaurare un rispetto reciproco per chi, per qualche aspetto, non è come noi.

Dobbiamo smettere di guardare lo straniero con occhi accusatori e minacciosi o con compassione; la convivenza con gli stranieri immigrati deve essere serena, basata sulla stima e sul rispetto reciproco. Sarebbe bello potersi realmente confrontare e scambiare le proprie idee con persone dalla cultura differente alla nostra. Aiutiamo l’immigrato ad integrarsi nella società perché, sicuramente, avrà avuto una vita difficile, piena di sacrifici e stenti.

Molte volte si associa all’extra-comunitario la figura del delinquente. Basta con i pregiudizi! Basta pensare che le persone di differente etnia portino solo problemi o contaminino la nostra cultura Superiore! Siamo tutti uguali! Nonostante siano ancora molti gli immigrati che, anche in Italia, vivono da clandestini perché non hanno il permesso di soggiorno né sono in regola e talvolta, è vero, compiono atti illegali o di vandalismo, vogliamo affermare che però non tutte le persone sono fatte della stessa “pasta” siano essi italiani, bulgari, curdi, ebrei. Nella mia scuola sono presenti tre ragazzi bulgari: la loro terra è ancora in via di sviluppo ed il problema disoccupazione esiste su larga scala. Noi stiamo accogliendo questo i ragazzi in maniera felice e loro si stanno integrando bene all’interno della nostra società. Ricordiamoci che il mondo si sta globalizzando e che siamo tutti uguali senza alcuna differenza. Fermiamoci un attimo a riflettere sui diritti inviolabili dell’uomo e del cittadino e soprattutto sul “diritto alla vita” che, molte volte, viene calpestato quando questi fondamentali diritti riguardano i ceti più deboli che chiedono solo di poter condurre una vita dignitosa all’interno di una società multietnica.

Concludiamo facendo un appello a tutto il mondo: basta con la cultura del “diverso” da emarginare, isolare o , addirittura, eliminare dalla società. Possiamo essere italiani o ebrei, bianchi o neri, cristiani o islamici, facciamo tutti parte, però, di un unico Sistema Mondo. E come diceva un vecchio proverbio “il mondo è bello perché è vario”, impariamo ad accettarci e a vivere insieme come persona civili consapevoli che “nessun Paese è lontano”.

 

VARAPODIO MARZO 2003                        

 

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