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INDAGINE: ANZIANI IN AUMENTO
Durante l'ottocento la popolazione sopra i 65 anni era pari al 4-5%; nel corso del ventesimo secolo essa è gradualmente aumentata, fino a raggiungere il 13% negli anni 70, soprattutto dove la diminuzione delle nascite è stata più forte. In tutti i paesi industrializzati c'è una tendenza all'invecchiamento, poiché molte malattie sono state debellate; è cresciuta, pertanto, la << speranza di vita >>, cioè la lunghezza media dell'esistenza, infatti nel 1930 era di 55 anni, oggi è di 72 anni. Si calcola che il numero degli anziani nel terzo millennio aumenterà, fino a diventare un quinto dell'umanità. Queste cifre sollevano, però, molti problemi. Quale sarà il posto riconosciuto all'anziano nella società del domani? Quanti saranno gli anziani soli? Quanti gli emarginati, gli ammalati?
Anche l'ONU ha dichiarato il 1982 << Anno Internazionale dell'anziano >> per richiamare l'attenzione sui problemi della << terza età >>.
All'anziano, come ad ogni cittadino, la società deve assicurare il benessere e i diritti civili; il più delle volte esso rappresenta un peso per la famiglia e soprattutto, nelle grandi città, la famiglia nucleare, impossibilitata ad assistere
Migliori condizioni di vita |
Diminuzione delle nascite |
Aumento dell'età media |
GLI ANZIANI SONO IN AUMENTO
Che posto avrà l'anziano nella società del domani |
Chi si occuperà degli anziani soli o ammalati? |
Chi pagherà le pensioni e le cure mediche? |
i propri familiari, tende a dar loro una dignitosa sistemazione nelle case di riposo dove, però, la terza età viene vissuta con malinconia e tristezza, poiché l'anziano si sente solo, trascurato ed emarginato, lontano dagli affetti più cari: figli e nipoti. Se pensiamo a tutto quello che hanno fatto per noi dovremmo invece rivolgere loro maggiore attenzione e cure. E riflettendo... anche noi fra "qualche" anno saremo anziani, quindi, come un tempo, porgiamo loro massimo rispetto per il patrimonio di saggezza che hanno rappresentato e rappresentano tuttora.
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RICERCA : IL RUOLO DELL'ANZIANO NELLA SOCIETA'
Un tempo gli anziani occupavano un posto importante nella società; avevano potere, erano rispettati e onorati sia in famiglia, sia nella vita pubblica.
Nell'antica Roma, si narra che sia stato Romolo a istituire il Senato (senex- anziano) scegliendo cento anziani da cui farsi consigliare.
Nella famiglia romana, di tipo patriarcale, il <<pater familias>>, l'uomo più anziano, aveva un'autorità indiscussa su tutta la famiglia: figli, moglie, nipoti... Esercitava un potere assoluto, addirittura poteva vendere i propri figli come schiavi.
Nella Bibbia, troviamo rispetto e onore verso l'anziano: gli Ebrei, suddivisi in tribù, venivano guidati dal membro più anziano e autorevole: il patriarca. Abramo guidò il suo popolo fino in Palestina; Mosè liberò gli Ebrei dalla schiavitù; Noé costruì l'arca dell'alleanza per salvare dal diluvio la sua famiglia e una coppia per ogni specie di animale.
L'anziano, quindi, veniva scelto da Dio per una missione, nonostante avesse un'età avanzata, poiché deteneva esperienza e saggezza.
Tuttora, nelle società primitive, l'uomo più anziano gode di autorità, tanto che la sua parola non viene mai messa in discussione dal gruppo.
Nell'età moderna il suo sapere risulta inadeguato ai bisogni della società industriale, di conseguenza non può ricoprire quel ruolo di prestigio che invece aveva nella società tradizionale.
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Parlerò della mia nonna materna, perché dell'altra non saprei cosa dire, è morta quando io ero piccolino, ma so che è stata una donna stupenda. Mia nonna Antonia, invece, la ricordo bene, è stata lei a farmi il primo bagnetto, a farmi le prime pappine perché mia madre lavorava. Tutte le mattine, specialmente d'inverno, tutta coperta e con un foulard rosso, veniva a casa mia; con lei trascorrevo tutto il tempo libero, mi preparava i pranzetti preferiti, mi accompagnava a scuola e assisteva alle mie recite natalizie e scolastiche, veniva con me quando dovevo fare delle compere. E' stata una donna dolcissima, semplice, ma speciale: mi coccolava, gli occhi le brillavano quando mi vedeva felice e prendevo buoni voti a scuola, invece si preoccupava quando piangevo o venivo rimproverato dalla mamma. Ricordo ancora la sua voce, il suo profumo, le favole che mi raccontava per farmi addormentare, ricordo le sue mani morbide che mi accarezzavano, ricordo anche la sua sofferenza, quando nel letto, ammalata, si sforzava di sorridere e mi guardava con amore. Ora la nonna non c'è più, è diventata una stella che splende tra le tante stelle e io posso solo guardarla dalla finestra e ricordarla come la persona più cara che mi abbia voluto bene. ( MATTIA ) |
Cosa
pensiamo dei nostri nonni Il nostro primo gesto di vero interesse verso l'anziano è il rispetto: gli anziani vanno rispettati, noi possiamo e dobbiamo fare tanto nei loro riguardi.
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"Quanti doni abbiamo ricevuto e riceviamo, ancora da loro? " I RAGAZZI PENSANO CHE .... I nonni ci hanno dato la vita attraverso i nostri genitori I nonni hanno lottato, con tanti sacrifici, per la nostra patria e per la nostra libertà. Hanno lavorato tutta la vita senza chiedere tanto. Ci raccontano fiabe e racconti. Ci ascoltano volentieri e ci aiutano nei compiti. Ci danno consigli preziosi per risolvere i piccoli problemi. Ci preparano pranzetti squisiti e sanno confezionare graziosi vestiti. Pregano a tutte le ore anche per noi. |
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