ISTITUTO COMPRENSIVO VARAPODIO

 

Noi alunni della II B
abbiamo costruito
i Tautogrammi     

 

 

 

 

 

 

 


 

Durante le ore di laboratorio linguistico ci divertiamo a costruire, modificare, inventare.

... facciamo parlare, spesso, gli animali e i fiori per raccontare ogni aspetto della vita.   

                                                            

 INVENTA UNA STORIA FANTASTICA.

C’era una volta una fanciulla che viveva in un bosco ai piedi della montagna. Si chiamava Michelle e passava intere giornate cantando perché le piaceva molto, assieme a lei cinguettavano tutti gli uccelli del bosco; la sua voce era dolce e delicata come quella di un usignolo.

La perfida strega della montagna, invidiosa della bambina le mandò un maleficio, così Michelle iniziò a belare come le capre. La bambina disperata pianse tanto, finché non arrivò la fatina del bosco che le disse: ”Non piangere, seguimi e riacquisterai la voce”. Michelle non esitò; seguì la fatina che le fece mangiare il fiore dell’albero incantato. Da quel momento Michelle ritornò a cantare insieme  a tutti gli uccelli del bosco.

MARTINA

 

 

e così....nacque 
il nostro paese

Sorgeva un tempo, in via S. Pietro, il maestoso palazzo Faccioli, dove era stata imprigionata la principessa Vara dallo stregone Marra, il quale si era infatuato della nobile principessa. La bella Vara, con i suoi lineamenti delicati, aveva colpito  il tenero cuore del valoroso principe Podio. Ma Marra, per ostacolare l’ amore tra i due giovani, fece serrare le imposte con polveri di fuoco. Gli occhi di Vara si sciupavano di giorno in giorno per le continue lacrime, ma in una delle tante e solitarie giornate, pensando al suo Podio, dalle lacrime si generò una fatina tanto piccina, della quale appariva solo una candida luce. La fatina per aiutare Vara, con polveri di stelle costruì un balcone, affinché lei potesse incontrare il suo Podio.

In una notte di luna piena la principessa, affacciandosi al balcone, si trasformò in una splendida farfalla che volò dal suo amato, mentre nelle camere segrete del palazzo si svolgeva una battaglia di magia che vide vittoriosa l’esile fatina. Lo stregone fu imprigionato in uno stemma, posto come portale,  che rappresentava la vittoria del bene sul male; i due innamorati si sposarono e nacque così il paese di Varapodio.            - lavoro di gruppo -

 

  

via spezieria

 Tanto tempo fa, nel paese di Marrapodi viveva una famiglia ricca ma non nobile: i Recari. Cosimo, il padre, proprietario di una importante spezieria, aveva una figlia, Ester, la più bella ragazza della zona. Nella parte alta del paese, invece, viveva una famiglia nobile, i Trimarchi,  e il giovane Stanislao Trimarchi si era invaghito della bella Ester, ma non essendo nobile non poteva chiedere la sua mano al signor Recari.

La famiglia Trimarchi voleva comprare la spezieria di Cosimo, luogo strategico per poter governare, così,  tutto il paese.

Mentre la famiglia Recari non era intenzionata a vendere perché traeva da essa grandi guadagni, il nobile Antonio Trimarchi,  che a tutti i costi era intenzionato a comprare la spezieria, pensò di fare una proposta molto vantaggiosa a Cosimo e convincerlo, così, a vendere.

Don Antonio sapendo che Stanislao amava Ester pensò di recarsi la domenica mattina dal ricco Recari per chiedere la mano della bella Ester, così, in cambio del titolo nobiliare e di un grande terreno avrebbe chiesto la spezieria. La proposta venne accettata ed infatti, Ester e Stanislao divennero marito e moglie e in loro onore chiamarono la via più importante del paese “Spezieria”, via in cui la famiglia Trimarchi fece costruire un grande palazzo con uno stemma gentilizio.   - lavoro di gruppo -

 

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