L'EMANCIPAZIONE DELLA DONNA NEL  '900 

 

 

    La festa della donna vuole proporre momenti di riflessione e di confronto per rinnovare le alleanze tra tutti coloro che rifiutano ogni forma di sopraffazione e di violenza e vogliono costruire una società basata sul rispetto reciproco, lontana da ogni forma di pregiudizio.

I RAGAZZI DI 3 B, NELLE ORE DI LETTERE HANNO STUDIATO
Casella di testo: I RAGAZZI DI 3 B, NELLE ORE DI LETTERE HANNO STUDIATO 
  Le donne considerate,per secoli, sottomesse per natura al maschio, nella seconda metà  dell’ottocento, iniziano ad organizzare i primi movimenti femministi per la conquista di una effettiva parità sociale. Ancora nei primi decenni di questo secolo, alle donne è precluso l’eccesso alle cariche più qualificanti e all’alta formazione universitaria, non possono partecipare alla vita politica e, quindi, rimangono ancora legate al ruolo di madre e moglie.

  Con l’affermarsi dell’era industriale, malgrado le difficoltà, si accelera la pressione per la scolarizzazione femminile, si consolida il lavoro nelle fabbriche e si affacciano figure nuove legate alla tecnologia. Nascono rivendicazioni, lotte, denunce, leghe sindacali da parte delle donne che chiedono parità di diritti sociali. Si rivendica il diritto di voto riservato esclusivamente agli uomini, nascono, così, i primi movimenti femministi negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra. Negli anni ‘20 le donne, (suffragette) in quasi tutti i paesi europei ottengono il suffragio universale: le prime sono le donne scandinave nel 1906, mentre in Italia il diritto di voto arriva solo nel 1946. La Costituzione italiana riconosce parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro,alle lavoratrici madri viene garantito un periodo di tempo retribuito prima e dopo il parto. Ricordiamo alcune figure significative del ventesimo secolo che per straordinaria vitalità,impegno attivo e autonomia personale diventano dei punti di riferimento nella storia dell’evoluzione umana.

-1902 Maria Montessori apre la prima casa del bambino.

- 1903 Marie Curie ottiene il premio Nobel per la fisica.

- 1963 Valentina Thereshkova (URSS) partecipa al primo volo orbitale.

- Indira Gandhi viene eletta primo ministro in India.

Negli anni ’70 la rivolta femminile incontra un periodo favorevole: abbiamo l’immagine del primo ministro-donna della nostra Repubblica, Tina Anselmi che nel 1976 entra nel ministero del lavoro. Nei dati della scolarizzazione, le ragazze conoscono meno fallimenti e riescono meglio negli studi, rispetto ai ragazzi. Si moltiplicano i successi in campi nuovi, le donne scoprono che il lavoro fuori casa è certamente fatica ma anche soddisfacente perché si riconoscono competenti alla pari dell’uomo. Ricordiamo ancora altre donne celebri:

-Madre Teresa di Calcutta nota missionaria in India, definita “Gigante del nostro tempo”. Nobel per la pace nel 1979.

- Rita Levi Montalcini, premio Nobel nel 1986 per le ricerche nel campo della medicina.   

- Rigoberta Menchù, impegnata per affermare i diritti di tutti ipopoli indigeni dell’America Latina, Nobel per la Pace nel 1992, ambasciatrice dell’ONU. Oggi,ormai, la società occidentale vede la donna protagonista non solo in famiglia, come madre e moglie, ma anche, accanto all’uomo, in ogni campo del sapere umano.

    Nei paesi del terzo mondo, la strada dell’emancipazione femminile è ancora lunga perché la condizione femminile si presenta subordinata alle regole di una società maschilista. La soggezione della donna  dipende dal peso delle tradizioni religiose, nei paesi arabi la fede musulmana consente la poligamia maschile e forme di repressione nei confronti della donna, l’infedeltà viene punita, diversamente da quella maschile, le donne, vengono sottoposte interamente alla volontà del padre e del marito. Il Corano, infatti, non solo è il libro sacro ma anche la base del diritto politico e privato e in esso è sancita l’inferiorità della donna e la sua subordinazione all’uomo.

   La povertà poi favorisce altre forme di soggezione: schiavitù, prostituzione, emigrazione forzata nei paesi ricchi come forza-lavoro, molte giovani sono costrette all’analfabetismo, prigioniere del burqa e in alcuni la nascita di una femmina è vista come una sventura.

  Pertanto, anche se le donne iniziano ad organizzarsi per rivendicare i propri diritti e in molti paesi quali Turchia, Egitto, India ecc... sorgono i primi movimenti femministi, possiamo dire che il traguardo dell’emancipazione femminile, nei paesi in via di sviluppo, è ancora molto lontano. 

Infine vogliamo augurarci che un giorno l’8 Marzo non venga più festeggiato perché vuol dire  che la parità uomo-donna è stata veramente raggiunta. 

  

VARAPODIO 8 / 03 / 2003

  

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