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PROGETTO
VIVERE LA LEGALTÁ |
Il perché di un progetto sull'educazione alla legalità è riconducibile alle finalità della scuola chiamata a formare uomini-cittadini "nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione della Repubblica". In una società in cui sempre più spesso si assiste a forme di prevaricazione dell'uomo sull'uomo e viene messa a rischio la normale convivenza democratica, assume sempre più importanza il ruolo della Scuola come comunità educante. La scuola, infatti deve proporsi come luogo dove gli studenti acquistano autonomia e capacità di giudizio, imparano a riconoscere la propria esistenza in base ad una scala di valori civili e morali, che scaturiscono dalla nostra storia e dalla nostra cultura.
PRESUPPOSTI TEORICI
Il processo si fonda su una ipotesi formativa i cui punti qualificanti sono:
Il processo di apprendimento si attua attraverso il fare ed è strettamente legato a situazioni relazionali positive nella scuola e nella vita sociale; |
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L'apprendimento più funzionale alla formazione globale della persona è quello che coinvolge attivamente il soggetto nelle situazioni e ne sollecita le capacità decisionali privilegiando la rielaborazione dei contenuti ricavati dall'esperienza; |
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Il processo di apprendimento si consolida quando interessa non solo la dimensione cognitiva ma, anche, quella operativa e comportamentale fino ad incidere sugli atteggiamenti dei soggetti che apprendono. |
FINALITÀ
Educazione alla legalità come formazione del cittadino responsabile, consapevole e partecipe allo sviluppo della coscienza civile e al rinnovamento della società.
OBIETTIVI
Sviluppo di una coscienza civica, personale, collettiva; |
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Vedere la norma come strumento di sicurezza individuale, stabilità e benessere del gruppo. |
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Acquisizione dei valori di libertà e democrazia. Sviluppo della capacità di leggere la realtà storico-sociale della cultura di appartenenza. |
CONTENUTI
I contenuti, i problemi attorno ai quali la riflessione e la ricerca per la realizzazione del progetto sono molteplici ed il rischio di dispersione e di frammentazione delle proposte è alto. E' opportuno,quindi, fissare alcuni "nuclei concettuali" portanti, centrali rispetto ai bisogni degli allievi e selezionare per ogni nucleo alcuni "concetti Chiave" attorno ai quali costruire percorsi graduati in relazione all'età ed al livello di maturazione e di apprendimento di ciascun allievo.
Concetti basilari:
Regola > Gruppo > Diversità > Identità > Valore
Libertà > Democrazia > Cooperazione > Regola >
Norma > Legge
ATTIVITÀ
Le attività devono coinvolgere ciascun alunno in tutte le dimensioni del suo essere persona mettendolo nella condizione di compiere un reale cammino evolutivo dall'Io al Tu al Noi.
METODOLOGIA
Considerato che l'educazione alla legalità è apprendimento ed esercizio, principio e pratica, non può essere relegata in un'ora specifica, essa deve toccare, nei diversi momenti scolastici ed extrascolastici, il vissuto degli alunni, sia dal punto di vista cognitivo che relazionale. Verrà rivalutata la memoria come patrimonio formativo finalizzato all'acquisizione della cultura della legalità.
DESTINATARI
Tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo.
PERCORSO ATTUATIVO
Scoprire le regole di comportamento che consentono di giocare e lavorare insieme . |
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Formulare regole accettate da tutti |
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Osservare le conseguenze del non rispetto delle regole. |
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Rivalutazione della memoria come patrimonio formativo della cultura della legalità. |
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Lettura e riflessione sulla "Convenzione sui diritti dei bambini". |
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Presentazione della costituzione e approfondimento di alcuni articoli. |
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Conoscere le mafie, le ecomafie; il narcotraffico, il raket ed usura. |
STRUMENTI
Lavoro di gruppo, analisi di testi, articoli di stampa, lezioni di esperti, dibattiti, proiezioni di films, drammatizzazioni.
PERSONALE COINVOLTO
Docenti - Rappresentanti Arma di Carabinieri- Rappresentanti di Enti ed Associazioni.
TEMPI
Il progetto interesserà l'intero anno scolastico.
Responsabile del progetto
Ins. Carmela Papalia