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Siamo ormai abituati ad apprendere dai giornali, dalla radio e dalla televisione soltanto notizie che raccontano di violenza e di sopraffazione ma, per fortuna non è sempre così. In questi ultimi anni si sente parlare molto spesso di donazione organi e trapianti, tutto questo avviene grazie alla generosità e al coraggio di molte persone che donando una parte di se stessi salvano delle vite umane con un semplice atto d’amore. Per specifico argomento la nostra scuola ha organizzato un convegno dibattito, nell'ambito del più generale progetto "Educazione alla Salute". Per tale appuntamento ci siamo preparati con approfondimenti specifici sotto la guida della nostra professoressa di scienze. In questo articolo proviamo ad esporre quanto abbiamo appreso sulle tematiche del trapianto che molto hanno stimolato il nostro interesse. La trapiantologia fino ai primi anni ’60 era una branca della medicina prettamente di ricerca sperimentale, oggi grazie ai nuovi studi sui fenomeni di rigetto, ai successivi progressi nelle tecniche chirurgiche e rianimatorie e ai contributi farmacologici è diventata una realtà vera, tanto che, oggi, i trapianti di organo e di tessuto rappresentano la principale forma di trattamento definitivo per molti tipi di malattie. Il trapianto di cornea ha restituito la vista a milioni di persone e quello di cute è ormai utilizzato regolarmente per gli ustionati, i trapianti di osso e di tessuto connettivo sono eseguiti di routine per correggere malformazioni ortopediche. Il trapianto di midollo è un trattamento comune ed è di beneficio in pazienti affetti da leucemia ed alcune forme rare di immunodeficienza (A.I.D.S.). Infine i trapianti di cuore, reni e fegato non vengono più considerate procedure sperimentali.
DEFINIZIONE DI TRAPIANTO: Il trapianto è una tecnica mediante la quale si estraggono cellule, tessuti e organi da un individuo detto donatore e si innestano in un altro individuo chiamato ricevente.
Vi sono vari tipi di trapianti:
l'isotrapianto (o trapianto autologo) tra gemelli omozigoti, dotati dello stesso corredo cromosomico e quindi uguali sotto il profilo antigenico, in questo tipo di trapianto la possibilità di rigetto è nulla.
l'autotrapianto (o singenico) cioè estrazione o innesto di tessuti (per lo più pelle) in uno stesso individuo, da un sito anatomico ad un altro.
l'allotrapianto (o allogeno) effettuato tra individui diversi appartenenti alla stessa specie;
lo xenotrapianto (o eterologo) effettuato tra soggetti appartenenti a specie diverse, ancora in via di sperimentazione.
Nella maggior parte dei trapianti, le difficoltà che sorgono non riguardano tanto la tecnica chirurgica, quanto il rigetto del nuovo tessuto o organo da parte del sistema immunitario del ricevente. Ciò accade perché i tessuti d'ogni individuo contengono particolari molecole, dette antigeni, che il sistema immunitario del ricevente è in grado di riconoscere come estranee le quali esso attiva le sue difese. Il successo dei trapianti è dovuto in larga parte allo sviluppo dei farmaci in grado di sopprimere la risposta immunitaria del ricevente (farmaci immunosoppressori), rendendo possibile la permanenza e il funzionamento dell'organo del nuovo organismo. A questo scopo viene usata la ciclosporina, che riduce le capacità di difesa del sistema immunitario. Il paziente, per un breve periodo dopo il trapianto, viene isolato in una stanza sterile per evitare il contatto con virus e batteri, che potrebbero attaccare le difese al momento ridotte.
Il nostro Paese è oggi al penultimo posto in Europa per numero di donatori: 13,7 per milioni di abitanti, mentre la Spagna si segnala con 33,6 donatori per milioni di abitanti, l'Austria con 25, il Belgio con 23, il Portogallo con 16,7, la Francia con 16,5. Prendiamo come esempio il trapianto di rene: in Italia si eseguono 22 trapianti di rene per milione di abitanti, in Spagna 49, in Austria 40, in Belgio 42, in Portogallo 30 e in Francia 31. Da questi dati risulta evidente come nel nostro Paese occorre quindi un'organizzazione che sensibilizzi la popolazione, il potere politico e la classe medica. A tale proposito esiste in Italia l'A.I.D.O. sorta nel 1971 a Bergamo (D.O.B.) l'iniziativa destò molto interesse diffondendosi in tutte le regioni italiane e trasformandosi in A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi). I principi su cui si basa l'A.I.D.O. ,sono contenuti nello statuto associativo, in particolare si dichiara: "apatica, aconfessionale, interetnica, senza scopi di lucro, informata ai principi etnici e a quelli dettati dall'ordinamento giuridico dello Stato". Per iscriversi all'A.I.D.O. è sufficiente completare, al conseguimento della maggiore età, una scheda di adesione, che si può ritirare presso le sedi A.I.D.O. A partire dal 1 Aprile 1991, in seguito ad una promulgazione, l'A.I.D.O. ha assunto una nuova denominazione: Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti.
RELAZIONE SVOLTA DAGLI ALLIEVI DI IIB NELLE ORE DI SCIENZE
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