Il genocidio razzista Shoah, sterminio di massa, ha calpestato i diritti umani e viene considerato come uno degli atti peggiori che la società moderna ricordi. Esso ha rappresentato un’atroce forma di lotta, di persecuzione nei confronti di milioni di ebrei e di altre minoranze etniche considerate biologicamente inferiori, rispetto alla razza tedesca, ariana, “nobile e pura”. Durante la seconda guerra mondiale gli ebrei furono considerati da Hitler e dai suoi seguaci, un popolo da far scomparire dalla Terra. La cosa peggiore è che questa ideologia non rimase solo nei confini tedeschi, ma si diffuse in altri Paesi e, anche in Italia, Mussolini si fece abbagliare dal volere di Hitler e con “la difesa della razza” si dichiarò un fedele seguace del nazismo. Resta il fatto che milioni di innocenti vennero deportati nei campi di sterminio, donne, bambini, anziani senza nessuna possibilità di difesa. Non possiamo certo immaginare come si potesse vivere nei lager ma, dalle testimonianze apprese, sappiamo che si era sottoposti ad una vita indegna, crudele e squallida. Con orrore, alla fine della seconda guerra mondiale, si sono registrati circa sei milioni di morti di nazionalità ebrea. Sto male solo al pensiero della fine terribile cui furono destinati, privati dei loro affetti più cari, allontanati dalle loro famiglie, divennero semplici numeri: topi da annientare. Oggi ci siamo riuniti perché anche noi vogliamo ricordare se pur con tristezza, malinconia ed afflizione questi momenti che hanno segnato il nostro passato. Anche se sono periodi brutti della nostra storia, non bisogna dimenticarli o accantonarli in un piccolo spazio della nostra mente. Dobbiamo, invece, pensare alle crudeltà cui Hitler e i suoi sostenitori hanno imposto al popolo ebreo, perché per vivere bene il presente ed il futuro non possiamo e, non dobbiamo, dimenticare il passato. Spero che il mondo abbia imparato la lezione e che gli uomini non si lascino più travolgere dalla follia, perché sia Ebrei che Islamici, sia Cattolici che Protestanti dovremo insieme perseguire tutti lo stesso obiettivo: la pace e la fratellanza tra i popoli attraverso una forma di lotta non violenta. Ma basta accendere la TV per capire quanto la meta sia ancora molto lontana.
VARAPODIO 27 / 01 / 2003
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