VARAPODIO – “Per i duecento anni di vita. Auguri
Varapodio, sei il nostro orgoglio. I tuoi abitanti”. Questo
manifesto, a caratteri cubitali, farà da prologo ai
festeggiamenti che la locale amministrazione comunale ha
predisposto e programmato per celebrare l’elevazione del
piccolo centro preaspromontano a comune autonomo del
circondario di Oppido, a partire dal 4 maggio 1811 per
effetto del regio decreto n.104 sottoscritto da Gioacchino
Napoleone Murat, re delle “Due Sicilie”.
Il primo cittadino on. Guglielmo Rositani, per dare il
giusto risalto alla storico evento, ha convocato e
presieduto una giunta comunale aperta per illustrare ai
numerosi cittadini presenti, le iniziative che la civica
amministrazione ha ritenuto opportuno adottare (con formale
delibera) per ricordare e festeggiare in forma solenne il
bicentenario della nascita del Comune.
Saranno tre i giorni (6, 7, 8 maggio) dedicati alla
celebrazione della ricorrenza. Ad essere coinvolti nelle
manifestazioni culturali saranno personalità esperte in
storia e in comunicazioni a livello nazionale; artisti di
fama nazionale ed internazionale si cimenteranno in attività
di carattere ricreativo. Anche gli alunni delle scuole, le
autorità religiose e i cittadini saranno, a vario titolo,
partecipi.
L’evento clou – è verosimile supporre – sarà comunque
rappresentato dal convegno storico culturale che si terrà
sabato 7 maggio in piazza S.Stefano e avrà come tema “
Varapodio… una storia di due secoli al servizio dei
cittadini, protesa verso l’Unità d’Italia”. Estremamente
qualificato il “cast” dei relatori: Gennaro Sangiuliano,
vice direttore Tg1; Giordano Bruno Guerri, storico; Giuseppe
Scopelliti, governatore della Calabria.
Un particolare ricordo sarà riservato al patriota Carmelo
Faccioli, primo varapodiese eletto deputato nel 1948. A lui
sarà intitolata un’importante via del paese. In municipio,
sarà, infine, affissa una grande targa a ricordo del
bicentenario.
La “tre giorni” di manifestazioni sarà caratterizzata da
solenni celebrazioni religiose officiate dal parroco don
Mimmo Caruso.