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L'insediamento del nuovo vescovo. Ieri
l'abbraccio con la comunità dei fedeli della diocesi
Oppido-Palmi. Speranza e fiducia nella missione pastorale
Mons. Milito: << Mi
occuperò del bene comune>>.
Subito un segnale di
attenzione al territorio: << Scuole di formazione politica alla
carità nelle strutture ecclesiastiche>>.
Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – Si è insediato ieri pomeriggio il nuovo
vescovo della diocesi Oppido-Palmi, mons. Francesco Milito,
celebrando nella Cattedrale colma di fedeli, la prima messa
da pastore della nostra diocesi al cospetto dei vescovi di
alcune diocesi, dei parroci della Piana (in numero superiore
a cento) , di quasi tutti i sindaci del comprensorio e di un
grandissimo numero di cittadini oppidesi e dei paesi
viciniori.
Come da programma, il presule è giunto in città dopo un
itinerario che l’ha portato, nel primo pomeriggio, nell’area
portuale Gioia Tauro e, successivamente, a Seminara dove ha
recitato, in forma privata, il santo rosario unitamente al
rettore della Basilica della Madonna dei Poveri.
In piazza San Rocco di Tresilico – tirata a lustro e
imbandierata come le altre vie principali di Oppido - ,
mons. Milito è stato accolto dalla popolazione ed ha
ricevuto il saluto del sindaco Bruno Barillaro. Qui, anche
il nuovo vescovo ha avuto modo di rivolgere un messaggio e
un caloroso saluto alla comunità religiosa che nel prossimo
futuro avrà il campito di “amministrare”.
Entrambi, nei loro interventi, hanno espresso, in linea di
massima, concenti convergenti sul ruolo che la Chiesa deve
necessariamente svolgere sul territorio nell’attuale
difficile contesto socio economico, al di la della sua
principale e primaria funzione di natura spirituale e
religiosa. << Mons. Milito – secondo quanto detto da
Barillaro nel suo discorso di saluto e accoglienza – è una
persona che non si limiterà a vivere passivamente gli eventi
che incidono e condizionano, a volte anche in modo pesante,
il nostro territorio; il suo alto spessore culturale legato
all’interesse dimostrato per in nostro territorio e le sue
ottime credenziali ci riempiono di fiducia e di entusiasmo
per il futuro>>. Mons. Milito, mostrando sincero
apprezzamento per la calorosa accoglienza ricevuta, ha
esordito sostenendo la necessità della condivisione con
tutte le istituzioni di un reciproco servizio all’insegna
della cordialità e del civile confronto per poter dare le
giuste risposte alle più pressanti esigenze della gente. <<
A tal fine – ha aggiunto – è nostra intenzione istituire,
nelle strutture ecclesiastiche della diocesi, una scuola di
formazione alla carità politica perché obiettivo della
Chiesa è anche quello di occuparsi del bene comune>>.
Portatosi poi nella vicina chiesa del Calvario, il vescovo,
unitamente al presbiterio diocesano, ha indossato i
paramenti liturgici ed ha iniziato la lunga processione
verso la Cattedrale, accompagnato da un corteo che, in
pratica, ha occupato quasi totalmente la lunga e capiente
arteria che da Tresilico si snoda, in linea retta, fino alla
Cattedrale.
Una cerimonia in grande stile, insomma, quella organizzata
per accogliere in modo solenne l’ingresso del nuovo Pastore,
secondo il preciso ed articolato “protocollo” (predisposto,
in primis, da don Pino De Masi, vicario e delegato ad omnia
della diocesi) puntualmente applicato tra momenti di
carattere prettamente istituzionale e liturgico e momenti di
fraternità e grande coinvolgimento di tutti i presenti
accomunati dall’atteso evento.
A presentare e “consegnare” ai fedeli il nuovo vescovo è
stato mons. Marcianò, vescovo della diocesi di Rossano,
subito prima della celebrazione eucaristica. Lo ha fatto,
tracciando, anche, un breve profilo dal quale sono emerse le
grandi doti spirituali e culturali che hanno consentito al
neo vescovo di Oppido-Palmi di ricoprire nella diocesi di
provenienza (Rossano) e in altre sedi, tra cui Città del
Vaticano, incarichi prestigiosi e di notevole
responsabilità. Milito, risulta inoltre, autore di numerose
pubblicazioni, tra saggi ed articoli, riguardanti la storia
ecclesiastica e culturale calabrese.
Va, infine, rilevato che in precedenza, nella lettera
indirizzata ai fedeli della diocesi subito dopo la sua
nomina, mons. Milito aveva esternato, tra tante altre cose,
la seguente riflessione: << Manifestando la viva
riconoscenza di aver posto, con tanta benevolenza,
attenzione alla mia persona, ho promesso al Santo Padre la
volontà di un servizio incondizionato alla comunità
diocesana affidata alle mie cure e la disponibilità piena
alla comunione con lui, con il Collegio apostolico e con i
confratelli pastori della chiesa in Calabria. Ad essi va il
rispettoso saluto e il grazie per l’accoglienza riservatami.
In particolare rivolgo la mia gratitudine ai venerati
predecessori degli ultimi trenta anni e, in modo tutto
speciale, a mons. Luiciano Bux da cui raccolgo il
testimone>>.
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