VARAPODIO - La rielezione a sindaco, per
la terza volta consecutiva, di Orlando Fazzolari, ha
generato, com’era prevedibile, il ricorso, da parte degli
altri due candidati a sindaco Carmela Bonarrigo e Antonio
Pellegrino. Uno sbocco inevitabile, è il caso di rilevare,
della questione inerente il terzo mandato che non poco ha
caratterizzato la campagna elettorale, con l’esposizione,
ovviamente, di tesi contrapposte da parte del sindaco
uscente e dei due sfidanti. Carmela Bonarrigo e Antonio
Pellegrino, con separati atti, hanno infatti dichiarato, in
sede di proclamazione degli eletti, la sussistenza di una
causa di ineleggibilità a carico del dr. Orlando Fazzolari.
<< Il sindaco – sostengono i ricorrenti in un comunicato
stampa – si è di fatto candidato in violazione dell’art.31,
comma 2, T.U.E.L. 267/2000 che stabilisce: chi ha ricoperto
per due mandati consecutivi la carica di sindaco non è, allo
scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile
alla medesima carica>>. L'osservazione, viene ancora
precisato, rappresentata in sede di proclamazione, in
conformità alla legge elettorale, è stata trasmessa
unitamente al verbale di proclamazione alla personale
attenzione del super Prefetto Luigi De Sena. << La
popolazione di Varapodio - viene ancora specificato -
attende l’esito in ordine alla problematica del terzo
mandato. Popolazione costituita dal 55,42% di cittadini che
hanno votato contro Fazzolari (42,25%). L’altra percentuale
si è suddivisa tra schede bianche (0,73%) e schede nulle
(1,60)>>. Va, infine rilevato, che in relazione alla
contestazione, il sindaco Fazzolari, nel corso del comizio
di ringraziamento, tenuto subito dopo la proclamazione degli
eletti, ha “accusato” i due ricorrenti di non conoscere la
normativa elettorale poiché, a suo dire, il ricorso andava
presentato in sede di convalida degli eletti e non in sede
di proclamazione. Ha poi aggiunto che il nodo del terzo
mandato sarà quanto prima sciolto con un apposito disegno di
legge giacente a Palazzo Chigi e predisposto per abolire,
appunto, il divieto del terzo mandato con la sua conversione
in legge.