VARAPODIO -
<< In uno
stato di diritto crediamo che uno dei pilastri della
democrazia sia la concertazione tra le parti. Dobbiamo
purtroppo constatare che questo non è successo. Lo dimostra
anche il fatto che dopo essere riusciti ad ottenere in via
del tutto eccezionale “grazie a qualche segnalazione” un
incontro col generale Cetola, della durata di poco meno di
dieci minuti, le parole a noi rivolte sono state: querele ed
avvocati>>. Così è iniziata l’ennesima conferenza stampa
(presente anche Rai 3), del vicesindaco Orlando Fazzolari,
affiancato nell’occasione dall’assessore alla salute
Giuseppe Corso, avverso l’operato dei commissari dell’Asp. 5
di RC che con recente delibera hanno disposto la chiusura di
6 guardie mediche (poi divenute 5) tra cui quella di
Varapodio. Oltre che con i “plenipotenziari” dell’Azienda
sanitaria, Fazzolari ha avuto parole durissime anche nei
confronti del presidente della giunta regionale Loiero il
quale, a suo dire, << mentre si impegnava, con i sindaci
della Piana e della locride, a costituire una commissione
straordinaria con il compito preciso di andare alla
concertazione con le varie Asp per riorganizzare i servizi
sanitari locali in maniera ottimale, contemporaneamente
invitava lo stesso generale Cetola ad andare avanti e
chiudere tutto quello che c’era da chiudere>>. Fazzolari,
quale portavoce degli altri suoi omologhi “colpiti” dai
tagli ai presidi sanitari esistenti nei loro territori, è
andato giù duro e, contro << questo comportamento ambiguo
che lascia intendere un’evidente incapacità nella gestione
della sanità>>, preannuncia l’adozione di clamorose azoni di
protesta, prima tra tutte quella dell’incatenamento, a
breve, dei primi cittadini davanti alla Prefettura.
Evidenziando poi tante altre contraddizioni dell’attuale
politica sanitaria – in primis la netta disparità di
trattamento riservata ai cittadini della Piana rispetto a
quelli della locride – Fazzolari, nella sua “requisitoria”
aggiunge come << I sindaci nell’ordinamento giuridico
nazionale sono considerati autorità sanitarie locali;
evidentemente nella nostra regione non esiste lo stato di
diritto, bensì una dittatura militare, per cui si e’ reso
necessario nominare un generale a capo di una terna
commissariale di una Azienda sanitaria. La domanda che ci
poniamo tutti e se la sanità deve essere gestita da medici o
da generali? Non solo, i sindaci hanno diritto di protestare
o devono subire passivamente ogni forma di repressione? E’
chiaro che di fronte a questa realtà non rimane altro che il
commissariamento della sanità calabrese con conseguente
azzeramento di tutti i vertici, anche perchè fino ad oggi si
e’ parlato tanto di tutto quello che serve alla gente
facendo però poco>>. Quanto aveva dichiarato in tante
precedenti occasioni l’on. Guglielmo Rositani, sindaco di
Varapodio, è stato infine ribadito da Fazzolari al termine
delle sue dichiarazioni: << I cittadini della piana di Gioia
Tauro hanno solo bisogno di ospedali, di guardie mediche e
operatori sanitari che garantiscano loro il diritto alla
salute>>. Un diritto, è opportuno aggiungere da parte
nostra, che alcuni precedenti comportamenti omissivi
(l’ospedale montano di Oppido, ad esempio, è stato
considerato tale solo sulla carta pur essendo previsto dal
Piano sanitario regionale) e gli ultimi indiscriminati
provvedimenti, hanno reso estremamente affievolito se, non
addirittura, virtuale .