|
Varapodio
Danni alluvionali: si attende dalla Regione la proclamazione
dello stato di calamità naturale
Ora la Piana si mobilita
“Annunciata”
l'occupazione della sede della Giunta a Catanzaro
Vincenzo Vaticano
Sindaci ed amministratori della Piana
partecipanti alla riunione di Varapodio
|
|
VARAPODIO – «Nel prendere atto che, a tutt'oggi, non è stato
deciso alcun provvedimento in merito ai gravissimi danni
provocati dagli eventi alluvionali che hanno colpito il
territorio della Piana nei giorni 12 e 13 novembre e il 9
dicembre 2004, rivolgiamo un'ultima accorata richiesta al
presidente della Giunta regionale per l'adozione della
delibera dello stato di calamità naturale, improrogabilmente,
entro martedì prossimo. Qualora l'esecutivo regionale
rimanesse insensibile di fronte a quest'ultima richiesta, ci
vedremo costretti ad occupare la sede della Giunta regionale a
decorrere dall'8 febbraio». È, questo, il testo del telegramma
che numerosi sindaci e amministratori locali, riunitisi
nell'aula consiliare di Varapodio, hanno sottoscritto e deciso
di trasmettere ai massimi responsabili istituzionali a livello
provinciale, regionale e nazionale: prefetto, presidente della
Giunta regionale, presidente del Consiglio dei ministri,
presidente della Repubblica. Alla riunione, convocata dal
sindaco Orlando Fazzolari «per decidere una comune e incisiva
azione da intraprendere», hanno partecipato Alfonso Germanò
(sindaco di Santa Cristina d'Aspromonte), Eugenio Gallizzi
(sindaco di Maropati), Giovanni Papa (sindaco di Galatro),
Fausto Siclari (assessore comunale a Taurianova), Domenico
Luppino (sindaco di Sinopoli), Agostino Mileto (sindaco di
Scido), Domenico Giorgi (assessore del Comune di Delianuova),
Antonio Albanese (sindaco di Giffone), Giuseppe Rugolo
(sindaco di Oppido Mamertina), Angelo Surace (sindaco di
Cosoleto). Presente anche il funzionario della Prefettura dr.
Demetrio Martino il quale, nel corso della riunione, ha
ribadito il personale interessamento al problema da parte del
prefetto che già all'indomani degli eventi calamitosi aveva
formalmente invitato la Regione ad adoperarsi con tutti i
mezzi per far fronte all'eccezionale emergenza. Nonostante
ciò, e nonostante la formale richiesta alla Regione della
dichiarazione dello stato di calamità naturale formalmente
avanzata dal Consiglio provinciale con delibera del 21
dicembre scorso - è stato più volte ribadito dai partecipanti
ai lavori -, non solo non è stato preso alcun provvedimento ma
i responsabili regionali non hanno dato alcun segno di
riscontro (nemmeno negativo) ai tantissimi soggetti in trepida
attesa. Giova ricordare a tal proposito che in una precedente
riunione, tenutasi sempre a Varapodio, sindaci e
amministratori di quasi tutti i Comuni della Piana avevano
concordato di trasmettere al Consiglio provinciale - per il
successivo inoltro alla Giunta regionale a corredo della
richiesta di riconoscimento dello stato di calamità - una
relazione generale con la quantificazione approssimativa dei
danni, unitamente ad una copia delle varie delibere adottate
dalla Giunta provinciale per gli interventi di somma urgenza
effettuati o da effettuare nel prossimo futuro e diretti a
ripristinare, soprattutto, la viabilità rurale onde consentire
la raccolta degli agrumi e delle olive. Cosa che,
puntualmente, era stata fatta. «La speranza è che tale grave
omissione» è stato detto in aula, «sia dipesa esclusivamente
da qualche disguido burocratico a livello regionale perché,
come assicurato dall'assessore provinciale Alessandro Cannatà,
tutta la documentazione necessaria (incluse relazioni tecniche
e foto eloquenti dei danni registratisi) è stata trasmessa
tempestivamente
alla competente autorità di bacino presso la Regione».
Un'omissione, ha detto in sostanza il sindaco Orlando
Fazzolari, che essendo un atto necessario e propedeutico di
fatto ha impedito l'avvio del procedimento che avrebbe dovuto
determinare il riconoscimento, da parte del governo centrale,
dello stato di calamità naturale con i relativi benefici per
le aree interessate. Tutti hanno evidenziato che tale
provvedimento contribuirebbe ad attenuare, se non proprio
risolvere, i problemi di ordine economico dei Comuni che,
nell'immediatezza dell'emergenza, hanno dato fondo a tutte le
risorse disponibili in bilancio per far fronte ai numerosi
problemi causati dall'alluvione. «Tra l'altro – hanno ancora
riferito gli amministratori comunali – è impossibile, stando
così le cose, dare risposte alle legittime aspettative di
tutti quei cittadini che giornalmente vengono in Municipio
chiedendo cosa devono fare per avere un qualche risarcimento
degli enormi danni subiti». |
|