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Varapodio / Troupe
giapponese incontra don De Masi Dal Sol Levante
per riprendere le
tabacchiere
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Oltre che l'interesse dei
mass media locali e nazionali, che a varie riprese se ne sono
occupati, la tabacchiera da fiuto di don Antonino De Masi,
parroco di Varapodio e ricercatore storico, ha destato
l'attenzione e la curiosità di un'emittente televisiva
giapponese (la «Fujisankei communication group») i cui emissari sono
«sbarcati» a Varapodio per incontrarsi con don De Masi in
vista della realizzazione di un reportage da mandare in onda
in Giappone per far vedere agli abitanti del Sol levante il
processo di fabbricazione di un importante manufatto,
patrimonio dell'artigianato calabrese, da tempo scomparso e
«salvato» in extremis dalla preziosa opera del prete di
Varapodio. Si tratta, in definitiva, di una tabacchiera da
fiuto ricavata dalla buccia riversa ed essiccata del
bergamotto attraverso una complessa tecnica artigianale
appresa da vecchi contadini. Un originale ogetto a forma di
piccola ampolla, con tappo a vite e dall'inconfondibile aroma
di bergamotto. Il risultato di un'attività che rappresenta uno
sbocco occupazionale per alcuni giovani i quali, con don de
Masi, hanno dato vita a una cooperativa artigianale il cui
laboratorio è meta continua di visitatori e scolaresche
provenienti dalla Calabria e da fuori. Un'attività che, è il
caso di ricordare, di recente, ha determinato l'attribuzione a
don De Masi di un prestigioso riconoscimento costituito dalla
medaglia d'oro «Calabria 2000» consegnatagli a Roma, insieme
con altri 22 emeriti calabresi, nella sala della protomoteca
in Campidoglio, in occasione della celebrazione della 34.
«Festa dei calabresi nel mondo» promossa e organizzata
dall'Associazione Bruzium. |
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