05 DICEMBRE 2000  
 
Varapodio / Troupe giapponese incontra don De Masi
Dal Sol Levante per riprendere le tabacchiere

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO – Oltre che l'interesse dei mass media locali e nazionali, che a varie riprese se ne sono occupati, la tabacchiera da fiuto di don Antonino De Masi, parroco di Varapodio e ricercatore storico, ha destato l'attenzione e la curiosità di un'emittente televisiva giapponese (la «Fujisankei communication group») i cui emissari sono «sbarcati» a Varapodio per incontrarsi con don De Masi in vista della realizzazione di un reportage da mandare in onda in Giappone per far vedere agli abitanti del Sol levante il processo di fabbricazione di un importante manufatto, patrimonio dell'artigianato calabrese, da tempo scomparso e «salvato» in extremis dalla preziosa opera del prete di Varapodio. Si tratta, in definitiva, di una tabacchiera da fiuto ricavata dalla buccia riversa ed essiccata del bergamotto attraverso una complessa tecnica artigianale appresa da vecchi contadini. Un originale ogetto a forma di piccola ampolla, con tappo a vite e dall'inconfondibile aroma di bergamotto. Il risultato di un'attività che rappresenta uno sbocco occupazionale per alcuni giovani i quali, con don de Masi, hanno dato vita a una cooperativa artigianale il cui laboratorio è meta continua di visitatori e scolaresche provenienti dalla Calabria e da fuori. Un'attività che, è il caso di ricordare, di recente, ha determinato l'attribuzione a don De Masi di un prestigioso riconoscimento costituito dalla medaglia d'oro «Calabria 2000» consegnatagli a Roma, insieme con altri 22 emeriti calabresi, nella sala della protomoteca in Campidoglio, in occasione della celebrazione della 34. «Festa dei calabresi nel mondo» promossa e organizzata dall'Associazione Bruzium.

 

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