Il candidato del Pdl terzo incomodo in una campagna divenuta
"rovente" sulla questione ospedale
OPPIDO – Contrariamente a quanto avvenuto nelle ultime
legislature (testa a testa tra due candidati), l’attuale
tornata elettorale è caratterizzata da una sfida a tre per
la conquista della massima carica amministrativa cittadina.
I tre candidati a sindaco (Giuseppe Rugolo, uscente, Bruno
Barillaro e Domenico Giannetta) in questo ultimo scorcio di
campagna elettorale non hanno lasciato nulla al caso; si
sono impegnati, unitamente ai componenti delle loro liste e
ai “supporter”, in una estenuante e significativa attività
politica fatta di incontri, contatti e confronti per cercare
di assicurarsi il consenso degli elettori di Oppido e delle
frazioni Messignadi, Tresilico, Piminoro e Castellace: circa
4 mila, distribuiti in 7 sezioni.
Due delle tre liste (“Arcobaleno” con capolista Rugolo e
“Insieme per Oppido” con capolista Barillaro) , anche se
caratterizzate dalla presenza di molti candidati
politicamente impegnati, hanno un contrassegno civico. La
terza , invece, capeggiata da Domenico Giannetta, presenta
il simbolo del “Popolo della libertà”.
Si vota con il sistema maggioritario e i consiglieri da
eleggere sono sedici. Tra i 48 candidati, nutrita è la
rappresentanza femminile; sono infatti 12 le donne in lizza
per uno scranno in Municipio.
A prevalere, in modo netto, cinque anni fa, sulla lista
“Insieme per Oppido” con candidato a sindaco Antonello
Freno, fu la compagine “Arcobaleno”, guidata da Giuseppe
Rugolo. Dieci anni fa, invece, la “lotta” tra gli stessi
candidati si era risolta con la vittoria di Freno su Rugolo.
Una sfida infinita, quindi, quella tra “Arcobaleno” e
“Insieme per Oppido” che si rinnova anche in questa
competizione elettorale con la variante del candidato a
sindaco Bruno Barillaro al posto di Freno. E con la variante
anche, questa volta, della novità del “terzo incomodo”
costituita dalla candidatura a sindaco di Domenico Giannetta
con una lista di partito (Popolo della libertà).
I leader dei tre schieramenti, attraverso comizi, riunioni
al chiuso e “incursioni” nei vari quartieri cittadini, hanno
illustrato i loro programmi e le possibili soluzioni ai
moltissimi problemi che affliggono il territorio. In
pratica, tutte le tematiche inerenti l’attività
amministrativa comunale, sono state ampiamente discusse e
trattate: agricoltura; viabilità ed urbanistica; legalità;
sanità; welfare; formazione, economia, occupazione e lavoro.
Particolare attenzione, tuttavia, è stata riservata alla
difficile situazione in cui versa il locale nosocomio che,
dopo un continuo e strisciante processo di
ridimensionamento, rischia adesso la chiusura definitiva. Il
confronto su questo argomento è stato serrato ed ha generato
un’accesa diatriba soprattutto tra le liste “Arcobaleno” e
“Insieme per Oppido” che si sono alternate, nell’ultimo
decennio, nell’amministrazione cittadina; frequenti e
reciproche sono state le accuse per addossarsi l’un l’altro
la responsabilità per non aver saputo evitare lo
smantellamento dell’importante presidio ospedaliero.