6 NOVEMBRE 2011  
 
 
 


Molochio/Salvatore Caruso ha festeggiato il traguardo circondato dall'affetto dei suoi familiari

A 106 anni continua a interrogarsi sul mistero della vita

Caruso riceve la targa ricordo dall'assessore provinciale Giannetta


Vincenzo Vaticano 



MOLOCHIO – Circondato dai congiunti e da tantissimi amici, Salvatore Caruso, simpatico ed amato nonnino, è stato festeggiato per aver “tagliato” l’invidiabile quanto difficile traguardo dei centosei anni. Presente al lieto evento l’assessore provinciale Domenico Giannetta il quale, a nome dell’Amministrazione provinciale, gli ha consegnato una targa ricordo.
Salvatore Caruso, molochiese doc, meglio noto come “u raggiuneri” è un uomo piccolo e magro, dagli occhi vispi ed espressivi che danno una sensazione di fragilità e al tempo stesso di solidità. La sua longevità, secondo quanto da lui stesso dichiarato, la deve ad una alimentazione basata sul consumo di pasta e riso e prodotti genuini locali come latte, formaggio e , soprattutto, olio extra vergine di oliva. Una vita, la sua, vissuta intensamente ma senza eccessi, protesa allo studio, alla cultura e all’interesse per le cose del mondo.
<< La sua formazione culturale, dopo il liceo dei Salesiani ed una parentesi alla facoltà di sociologia di Urbino, – riferisce il figlio Ottavio - è stata prevalentemente da autodidatta>>. In tale veste, pubblica nel 1990 il suo primo libro dal titolo “Meditazioni vagabonde” : un viaggio culturale alla scoperta del grande mistero della vita attraverso l’analisi e l’approfondimento delle varie religioni monoteiste e le varie filosofie di pensiero.
In occasione del suo 103° compleanno (2008) presenta il suo secondo libro dal titolo “Un racconto del guardiano del cimitero” dedicandolo alla moglie Maria Rosa scomparsa nel 2000. Con esso riprende i percorsi già visitati nella sua prima opera e - richiamando Platone, Socrate, Aristotele, Re Davide e La Martine - affronta quello che è sempre stato il suo interrogativo più grande e cioè l’esistenza di una vita dopo la morte.
Salvatore Caruso, che ancora legge, puntualmente, tutte le mattine Gazzetta del Sud, vive insieme al figlio Ottavio, alla nuora Grazia e ai nipoti Salvatore e Giovanni.

 

 
     

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