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Varapodio /
Seduta-fiume del consiglio
comunale
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Si è
conclusa dopo circa quattro ore la seduta «fiume» dell'ultimo
consiglio comunale di Varapodio che prevedeva la discussione
di undici punti all'ordine del giorno. Nonostante la grande
quantità di argomenti da trattare, in un clima disteso e di
tutta tranquillità, sono stati ben dieci i punti discussi e
approvati, tra cui l'assestamento del bilancio. A seduta da
destinarsi, invece, è stata rinviata la prevista nomina del
capogruppo della minoranza in quanto sono risultati assenti
alcuni componenti dell'opposizione occorrenti per la
votazione. Il civico consesso, comunque, tornerà a riunirsi
mercoledì 9 per discutere, oltre all'approvazione dei verbali
della seduta precedente, un unico punto posto all'ordine del
giorno articolato in più parti, ovvero presa d'atto ordinanza
Tar n. 604/98; sospensiva accolta in merito alla delibera
consiliare di decadenza impugnata da Rocco Rizzo,
reintegrazione; ottemperanza; avvio dell'iter per
contestazione n. 12 assenze ingiustificate al sig. Rocco Rizzo
ed eventuale nomina del responsabile del procedimento, per
riproposizione decadenza. «Tale convocazione – ha tenuto a
precisare il sindaco dott. Orlando Fazzolari – si è resa
necessaria per due motivi: il primo perché bisogna ottemperare
all'ordinanza di sospensiva emessa dal Tar di Reggio Calabria
in merito al ricorso presentato da Rocco Rizzo; il secondo
perché, recependo il messaggio implicito presente nella stessa
ordinanza, il consiglio comunale ha deciso, pur non
condividendo l'interpretazione del Tar, di avviare l'iter
amministrativo per contestare le 12 assenze, ingiustificate e
consecutive, a Rizzo, e riproporre successivamente la
decadenza. È ovvio – secondo il sindaco – che tutte le leggi
che disciplinano questa materia, compresa tutta la
giurisprudenza, danno ragione all'operato del Consiglio (che
aveva già deliberato la decadenza del capogruppo della
minoranza, ndc). L'unico appiglio su cui si è basato il
ricorso presentato da Rizzo – aggiunge – era il vizio
procedurale, in quanto non gli era stato notificato l'avvio
del procedimento per la decadenza». Dichiarando ancora che non
esiste alcun atteggiamento personalistico nei confronti di
Rizzo, il sindaco, tuttavia, ha voluto sottolineare come
«rimane sacrosanto il diritto che ogni civico consesso ha di
applicare le leggi vigenti e di tradurle in atti. Lo stesso
principio vale per Rizzo e per qualsiasi altro organo dello
Stato». In riferimento alla notizia riportata dal nostro
giornale sull'intenzione di Rizzo di richiedere il
risarcimento dei danni c'è stato il seguente commento da parte
del primo cittadino: «Il Tar ha semplicemente accolto
l'istanza di sospensiva e, pertanto, in questa fase non è
possibile chiedere nessun risarcimento; quando si pronuncerà
nel merito non è detto che darà ragione al ricorrente, anzi
tutto lascia presupporre il contrario. Per quanto riguarda poi
la cifra richiesta – ha detto concludendo – l'immagine di una
persona vale molto di più di 300 milioni; evidentemente anche
il sig. Rizzo ha un pessimo concetto di se stesso».
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