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Varapodio/ Non vogliono pagare tributi per un servizio
inadeguato. Problemi sul ricorso collettivo: << Ma non ci
piegheremo>>
Consorzio di bonifica, va avanti la protesta degli agricoltori
Morello, Trinci, Fazzolari, Iemma, Cuoco
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Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Giusto un anno fa, l’Amministrazione
comunale, con una doppia delibera del Consiglio e della
Giunta, decideva di ricorrere al tribunale civile per
ottenere dal giudice ordinario lo “svincolo” del territorio
comunale dal bacino del Consorzio di bonifica tirreno
reggino e il riconoscimento dell’illegittimità dei tributi
richiesti agli agricoltori.
Affiancato dall’avvocato Elena Trinci – nominata per
sostenere le ragioni del Comune nei diversi gradi di
giudizio – era stato l’attuale sindaco Orlando Fazzolari ad
illustrare e ribadire i motivi alla base della “battaglia”
intrapresa per <<“Affrancare” i cittadini dalle vessazioni
subite, in termini di pagamento di tasse, a volte esose, da
parte di un ente che non ha mai prodotto interventi,
ordinari o straordinari, a favore degli agricoltori
varapodiesi e di tutto il comprensorio>>.
Contestualmente alla costituzione in giudizio, gli
amministratori comunali, facendosi interamente carico delle
spese, decidevano di predisporre ed inoltrare un maxi
ricorso in via giudiziaria alla Commissione tributaria
competente (una sorta di class action) per contestare e
bloccare il pagamento di tutte le cartelle emesse dalla
società di gestione dei tributi.
Un ricorso collettivo sottoscritto da oltre cinquanta
cittadini che – secondo quanto dichiarato ieri dal sindaco
Fazzolari e dall’avvocato Trinci durante una conferenza
stampa all’uopo convocata - rischia di essere “affossato”
dalla Commissione tributaria provinciale prima ancora del
suo esame nel merito.
<< Abbiamo fondato timore – hanno sostenuto entrambi – che
l’atto collettivo venga rigettato in quando, secondo alcune
anticipazioni dell’ufficio di cancelleria dell’organo
giudicante esso deve essere presentato singolarmente dai
soggetti interessati, con il pagamento pro capite di una
tassa (o contributo unificato) di 30 euro. Un comportamento
– hanno aggiunto - che noi riteniamo, incomprensibile,
ostruzionistico e dannoso per quei cittadini che chiedono,
legittimamente, di sottrarsi ad un obbligo in base ad un
elementare principio: nulla è dovuto in mancanza della
relativa controprestazione. Con la legge dalla nostra parte,
comunque, andremo fino in fondo, e, con l’aiuto anche delle
associazioni dei consumatori, contesteremo, in tutte le
sedi, eventuali abusi che dovessero emergere>>.
Alla conferenza stampa – dal significativo tema “Bonifica:
tra l’iniquità del tributo e l’ostruzionismo giudiziario”
hanno partecipato gli avvocati Antonio Iemma (presidente
provinciale della “Confconsumatori”), Saverio Cuoco e Teresa
Morello ( “Uninione nazionale consumatori di R.C) che hanno
chiarito tutti gli aspetti giurisprudenziali del problema.
Evidente disappunto è stato espresso dal sindaco per
l’assenza del presidente della Commissione tributaria
provinciale, dott. Giuseppe Gambadoro, invitato unitamente
agli altri relatori.
Nel corso dei lavori, sono state illustrate in modo
sistematica, tra tante altre cose, le numerose “tendenze
giurisprudenziali” (Cassazione e Commissioni tributarie di
altre province) che, in modo convergente e univoco,
suffragano sia la legittimità del ricorso collettivo
presentato dal Comune alla Commissione tributaria
provinciale, sia l’azione dello stesso ente portata avanti
presso il tribunale civile << contro un tributo ingiusto e
contro chi (il Consorzio di bonifica, ndc) non ha i
presupposti per elevarsi ad ente con potestà di imposizione
tributaria>>.
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