8 FEBBRAIO 2013  
 
 
 


Varapodio/ Non vogliono pagare tributi per un servizio inadeguato. Problemi sul ricorso collettivo: << Ma non ci piegheremo>>

Consorzio di bonifica, va avanti la protesta degli agricoltori

Morello, Trinci, Fazzolari, Iemma, Cuoco


Vincenzo Vaticano 



VARAPODIO – Giusto un anno fa, l’Amministrazione comunale, con una doppia delibera del Consiglio e della Giunta, decideva di ricorrere al tribunale civile per ottenere dal giudice ordinario lo “svincolo” del territorio comunale dal bacino del Consorzio di bonifica tirreno reggino e il riconoscimento dell’illegittimità dei tributi richiesti agli agricoltori.
Affiancato dall’avvocato Elena Trinci – nominata per sostenere le ragioni del Comune nei diversi gradi di giudizio – era stato l’attuale sindaco Orlando Fazzolari ad illustrare e ribadire i motivi alla base della “battaglia” intrapresa per <<“Affrancare” i cittadini dalle vessazioni subite, in termini di pagamento di tasse, a volte esose, da parte di un ente che non ha mai prodotto interventi, ordinari o straordinari, a favore degli agricoltori varapodiesi e di tutto il comprensorio>>.
Contestualmente alla costituzione in giudizio, gli amministratori comunali, facendosi interamente carico delle spese, decidevano di predisporre ed inoltrare un maxi ricorso in via giudiziaria alla Commissione tributaria competente (una sorta di class action) per contestare e bloccare il pagamento di tutte le cartelle emesse dalla società di gestione dei tributi.
Un ricorso collettivo sottoscritto da oltre cinquanta cittadini che – secondo quanto dichiarato ieri dal sindaco Fazzolari e dall’avvocato Trinci durante una conferenza stampa all’uopo convocata - rischia di essere “affossato” dalla Commissione tributaria provinciale prima ancora del suo esame nel merito.
<< Abbiamo fondato timore – hanno sostenuto entrambi – che l’atto collettivo venga rigettato in quando, secondo alcune anticipazioni dell’ufficio di cancelleria dell’organo giudicante esso deve essere presentato singolarmente dai soggetti interessati, con il pagamento pro capite di una tassa (o contributo unificato) di 30 euro. Un comportamento – hanno aggiunto - che noi riteniamo, incomprensibile, ostruzionistico e dannoso per quei cittadini che chiedono, legittimamente, di sottrarsi ad un obbligo in base ad un elementare principio: nulla è dovuto in mancanza della relativa controprestazione. Con la legge dalla nostra parte, comunque, andremo fino in fondo, e, con l’aiuto anche delle associazioni dei consumatori, contesteremo, in tutte le sedi, eventuali abusi che dovessero emergere>>.
Alla conferenza stampa – dal significativo tema “Bonifica: tra l’iniquità del tributo e l’ostruzionismo giudiziario” hanno partecipato gli avvocati Antonio Iemma (presidente provinciale della “Confconsumatori”), Saverio Cuoco e Teresa Morello ( “Uninione nazionale consumatori di R.C) che hanno chiarito tutti gli aspetti giurisprudenziali del problema. Evidente disappunto è stato espresso dal sindaco per l’assenza del presidente della Commissione tributaria provinciale, dott. Giuseppe Gambadoro, invitato unitamente agli altri relatori.
Nel corso dei lavori, sono state illustrate in modo sistematica, tra tante altre cose, le numerose “tendenze giurisprudenziali” (Cassazione e Commissioni tributarie di altre province) che, in modo convergente e univoco, suffragano sia la legittimità del ricorso collettivo presentato dal Comune alla Commissione tributaria provinciale, sia l’azione dello stesso ente portata avanti presso il tribunale civile << contro un tributo ingiusto e contro chi (il Consorzio di bonifica, ndc) non ha i presupposti per elevarsi ad ente con potestà di imposizione tributaria>>.
 

 
     

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