VARAPODIO - Due eventi particolarmente importanti per la
locale comunità religiosa hanno caratterizzato la festività
del patrono della cittadina preaspromontana, San Nicola di
Mira. Nel primo pomeriggio, il sindaco on. Guglielmo
Rositani e il cardinale Giovanni Battista Re (Prefetto della
congregazione dei vescovi, appositamente giunto dalla Città
del Vaticano), hanno rispettivamente inaugurato e benedetto,
davanti ad una moltitudine di fedeli, la statua della
Madonna dell’Accoglienza, un’imponente effigie in polvere di
marmo donata dai fedeli e fortemente voluta dal parroco don
Mimmo Caruso. La statua – 26 quintali di peso e 3 metri di
altezza - è stata posta, all’ingresso del paese, su una
colonna-piedistallo alta cinque metri, realizzata
gratuitamente dalla locale ditta “Poliedil”. A seguire, la
“processione” di cittadini, con in testa il sindaco, il
cardinale e tante altre autorità civili e religiose, si è
portata presso la chiesa di S.Nicola dove l’alto prelato,
tagliando il nastro posto sull’ingresso principale, ha di
fatto, sancito la sua riapertura al culto dopo i
minuziosi e scrupolosi lavori di abbellimento e di
ristrutturazione effettuati, per parecchi mesi, dalle
maestranze della locale ditta Fedele D’Agostino. Prima della
concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Re, il
primo cittadino di Varapodio, oltre ad evidenziare
l’importante ruolo della chiesa anche nel campo sociale e
culturale, ha colto l’occasione per ribadire – come già
fatto tante altre volte – la necessità che << l’intera
classe politica calabrese, di qualunque colore, deve
necessariamente impegnarsi, più di quanto ha fatto finora,
per porre rimedio alla grave crisi che investe tutti i
settori della nostra regione e determina una nuova e
preoccupante fase di forzata emigrazione di giovani
calabresi (oltre 130 mila negli ultimi tempi) che, pur
attaccati alla propria terra, sono costretti ad andare via
portando altrove le loro professionalità ed intelligenze>>.