09 NOVEMBRE 1999   
 
 Lo auspicano i sindaci della Comunità Versante tirrenico   meridionale
 Consorzi per servizi comuni


 Vincenzo Vaticano


VARAPODIO – Organizzato dalla Comunità montana «Versante tirrenico meridionale», si è tenuto a Varapodio, nei locali del centro fieristico, il convegno-dibattito dal tema «Gestione del territorio e sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione attiva degli enti locali». Ha presieduto e coordinato i lavori il presidente della Comunità montana Antonio Alvaro, mentre l'introduzione è stata curata da Pino Strano, vicepresidente dell'ente e promotore dell'iniziativa insieme con l'assessore Pio Cosma. In qualità di relatori sono intervenuti i sindaci dei comuni di Varapodio, S. Cristina d'Aspromonte, Scido, Cosoleto, Delianuova, Oppido Mamertina. Con un telegramma di saluto, il presidente del Consiglio regionale Scopelliti si è scusato per non aver potuto presenziare alla riunione e ha augurato un buon lavoro ai convegnisti, i quali, a più riprese, va rilevato, nel corso del dibattito hanno stigmatizzato l'assenza di parlamentari, consiglieri e assessori regionali e provinciali del territorio della Comunità, che pure erano stati caldamente invitati a presenziare. Il primo intervento è stato effettuato dal «padrone di casa» Orlando Fazzolari, sindaco di Varapodio. Si sono, quindi, alternati al microfono tutti gli altri sindaci. Dai vari discorsi è venuta fuori una accurata analisi delle cause che impediscono lo sviluppo economico e sociale dei paesi ricadenti nel territorio della Comunità, considerata «area interna», carente di infrastrutture, soprattutto viarie, idonee a consentire la valorizzazione delle principali risorse a disposizione del comprensorio: i prodotti tipici dell'agricoltura e artigianato e le opportunità turistiche offerte dalle ricchezze naturali della zona. Una situazione, è stato aggiunto da qualcuno, peggiorata sensibilmente negli ultimi tempi, dagli indirizzi di politica economica adottati a livello centrale per favorire alcuni settori produttivi a discapito dell'agricoltura. Seppure con sfumature diverse, gli interventi hanno riproposto e approfondito, con riferimento alle specifiche realtà locali, i problemi e le difficoltà che caratterizzano le aree di pertinenza e, pur se, in qualche caso e in modo marginale le soluzioni proposte per la risoluzione dei problemi trattati, sono risultate difformi, un denominatore comune è emerso dall'andamento generale della discussione, ciò a dire, la necessità dei comuni di superare i campanilismi e ricorrere all'associazionismo e ai consorzi, per migliorare i servizi e risparmiare risorse finanziarie da destinare preferibilmente ad attività produttive per lo sviluppo del territorio.

 

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