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Scuola / Avvio
all'insegna dei disagi negli istituti della Piana privi del
dirigente
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Sono 16 le
istituzioni scolastiche del Reggino, in maggior parte Istituti
comprensivi, quasi tutte localizzate in comuni della Piana di
Gioia Tauro, che, riconosciute autonome
e dotate di personalità giuridica dallo scorso 1. settembre,
hanno iniziato il nuovo anno scolastico tra enormi difficoltà
e in qualche caso in una vera e propria situazione di caos,
principalmente a causa della mancanza del dirigente scolastico
dovuta, è appena il caso di precisare, non a specifiche
inadempienze ma alla carenza di personale con la suddetta
qualifica nell'ambito della provincia. Una situazione,
comunque, che, oltre a destare preoccupazione tra l'utenza e
quanti operano all'interno di queste scuole, ha richiamato
l'attenzione delle amministrazioni comunali interessate al
problema, inducendole a intervenire, presso il provveditore
agli studi di Reggio Calabria, per sollecitare quei
provvedimenti idonei a rimuovere tale stato di cose. È il caso
dei comuni di Varapodio, Cardeto, Delianuova, Molochio, Anoia,
Maropati... Altri comuni, ci risulta, sono in procinto di
assumere analoghe iniziative. Dimostrando particolare
sensibilità per le sorti delle scuole ricadenti nel loro
territorio, poiché consci dell'alta funzione educatrice e
sociale che queste svolgono a beneficio della collettività, i
sindaci di questi comuni, agendo in perfetta sintonia, anche
se con sfumature diverse, si sono rivolti al massimo organo
scolastico provinciale, per chiedere la medesima cosa: «La
designazione di un capo istituto a tempo pieno che, con
impegno, possa garantire una presenza quotidiana a scuola
evitando guasti che inevitabilmente si creerebbero in
conseguenza dell'assenza sul posto di una figura così
importante nella vita scolastica, soprattutto in
considerazione delle difficoltà di gestione che un Istituto
comprensivo (scuola media, elementare e materna, ndc)
comporta». L'eventuale nomina di un dirigente reggente,
peraltro ineccepibile dal punto di vista normativo, sarebbe –
secondo quanto emerge dai commenti captati in seno alle scuole
– una soluzione, a dir poco, inopportuna per ovvi motivi.
Costui – si sostiene – ha già le «sue gatte da pelare»
nell'Istituzione di titolarità; potrebbe dedicare, e i
precedenti lo dimostrano, pochissimo tempo alla scuola avuta
in reggenza con i risultati che è facile prevedere. L'auspicio
di tutti è che il provveditore, dimostrando la consueta
sensibilità, scarti questa eventualità decidendo di nominare a
tempo pieno un capo istituto inserito nella graduatoria per
gli incarichi di presidenza (altra possibilità prevista
dall'attuale normativa). Ciò assicurerebbe alle scuole la
presenza costante e rassicurante di persone che, anche se non
appartengono ai ruoli dirigenziali, hanno ricoperto, nel
passato recente, con efficienza e per molti anni, il ruolo di
preside incaricato, sopperendo, con poco costo per il
ministero, ai vuoti di organico che da parecchi anni la
provincia di Reggio Calabria lamenta in maniera cronica. |
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