10 SETTEMBRE 2000  
 
Scuola / Avvio all'insegna dei disagi negli istituti della Piana privi del dirigente

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO –  Sono 16 le istituzioni scolastiche del Reggino, in maggior parte Istituti comprensivi, quasi tutte localizzate in comuni della Piana di Gioia Tauro, che, riconosciute autonome e dotate di personalità giuridica dallo scorso 1. settembre, hanno iniziato il nuovo anno scolastico tra enormi difficoltà e in qualche caso in una vera e propria situazione di caos, principalmente a causa della mancanza del dirigente scolastico dovuta, è appena il caso di precisare, non a specifiche inadempienze ma alla carenza di personale con la suddetta qualifica nell'ambito della provincia. Una situazione, comunque, che, oltre a destare preoccupazione tra l'utenza e quanti operano all'interno di queste scuole, ha richiamato l'attenzione delle amministrazioni comunali interessate al problema, inducendole a intervenire, presso il provveditore agli studi di Reggio Calabria, per sollecitare quei provvedimenti idonei a rimuovere tale stato di cose. È il caso dei comuni di Varapodio, Cardeto, Delianuova, Molochio, Anoia, Maropati... Altri comuni, ci risulta, sono in procinto di assumere analoghe iniziative. Dimostrando particolare sensibilità per le sorti delle scuole ricadenti nel loro territorio, poiché consci dell'alta funzione educatrice e sociale che queste svolgono a beneficio della collettività, i sindaci di questi comuni, agendo in perfetta sintonia, anche se con sfumature diverse, si sono rivolti al massimo organo scolastico provinciale, per chiedere la medesima cosa: «La designazione di un capo istituto a tempo pieno che, con impegno, possa garantire una presenza quotidiana a scuola evitando guasti che inevitabilmente si creerebbero in conseguenza dell'assenza sul posto di una figura così importante nella vita scolastica, soprattutto in considerazione delle difficoltà di gestione che un Istituto comprensivo (scuola media, elementare e materna, ndc) comporta». L'eventuale nomina di un dirigente reggente, peraltro ineccepibile dal punto di vista normativo, sarebbe – secondo quanto emerge dai commenti captati in seno alle scuole – una soluzione, a dir poco, inopportuna per ovvi motivi. Costui – si sostiene – ha già le «sue gatte da pelare» nell'Istituzione di titolarità; potrebbe dedicare, e i precedenti lo dimostrano, pochissimo tempo alla scuola avuta in reggenza con i risultati che è facile prevedere. L'auspicio di tutti è che il provveditore, dimostrando la consueta sensibilità, scarti questa eventualità decidendo di nominare a tempo pieno un capo istituto inserito nella graduatoria per gli incarichi di presidenza (altra possibilità prevista dall'attuale normativa). Ciò assicurerebbe alle scuole la presenza costante e rassicurante di persone che, anche se non appartengono ai ruoli dirigenziali, hanno ricoperto, nel passato recente, con efficienza e per molti anni, il ruolo di preside incaricato, sopperendo, con poco costo per il ministero, ai vuoti di organico che da parecchi anni la provincia di Reggio Calabria lamenta in maniera cronica.

 

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