OPPIDO MAMERTINA -
Nel
settembre del 1998 veniva inaugurata la “Casa accoglienza
per diversamente abili” la cui costruzione, ad opera della
diocesi, fu resa possibile dalla munificenza e dalla
magnanimità di uno dei figli più illustri, cui Oppido ha
dato i natali: il dr. Antonino Pignataro, magistrato di
Cassazione e presidente di Tribunale nonché Grande Ufficiale
della Repubblica Italiana. A dieci anni dalla sua scomparsa
(avvenuta nel marzo 1999), su iniziativa del vescovo della
stessa diocesi, gli organi dell’Ente morale Germanò (gestore
del Centro neurolesi operante nella “Casa”) hanno deciso di
intitolargli - con una manifestazione appositamente
organizzata -l’importante struttura medica dalla quale
numerose persone, di tutta la Piana, giornalmente traggono
sollievo e cure. Le alte qualità morali, professionali e
umane e la spiccata religiosità (testimoniata da un forte
senso di appartenenza alla Chiesa) sono state illustrate ed
evidenziate nel corso della cerimonia commemorativa cui
hanno partecipato il dr. Antonino Coco, nipote del
magistrato, il sindaco Bruno Barillaro, l’avv. Rocco
Licastro, il vescovo della diocesi mons. Luciano Bux e mons.
Bruno Cocolo, presidente dell’Ente morale “Famiglia Germanò”.
Oltre ad un alto numero di autorità religiose, la cerimonia
è stata caratterizzata dalla presenza di amministratori
comunali ed ex sindaci di Oppido (Rugolo, Freno, Mammoliti,
Fulco), da magistrati, da autorità militari e da numerosi
cittadini. Il profilo biografico di Pignataro è stato
tracciato dall’avv. Licastro mentre mons. Cocolo ha
illustrato nei dettagli il tipo di donazione, effettuata in
vita, (terreni e danaro) che ha consentito la realizzazione
della Casa di accoglienza. Dal nipote Antonino Coco – erede
testamentario - è stata manifestata, nel corso dei lavori,
l’intenzione di dare vita all’associazione socio culturale e
di volontariato intitolata allo zio. Il Vescovo, pur non
avendo conosciuto personalmente Pignataro, si è detto molto
colpito dal profilo di estrema umiltà che, unanimemente, è
emerso dai resoconti di chi lo ha conosciuto. << Sia la Casa
di accoglienza che le altre strutture sociali e sanitarie
gestite dall’Ente “Famiglia Germanò” ( Residenza sanitaria
assistenza per anziani di Tresilico e Casa famiglia per i
malati terminali di Aids di Castellace) – ha dichiarato il
sindaco Barillaro al termine dei lavori – potranno contare,
come sempre, sull’appoggio e sul sostegno del Comune proprio
per l’azione che esse espletano nell’offrire sollievo a
tanta gente>>. Al termine dei lavori è stata scoperta –
dalla sorella del magistrato, la centenaria Mariangiola
Pignataro – la lapide di intitolazione della Casa
accoglienza “a perenne ricordo e gratitudine”.