11 SETTEMBRE 2013  
 
 
 


VARAPODIO/Costretti a non uscire da casa per diverse ore. Asp sotto accusa

La disinfestazione solo annunciata, cittadini  beffati due volte  a Varapodio

 Domenico Papalia


Vincenzo Vaticano 


 
 

VARAPODIO – << Si avverte la popolazione che a partire dalle ore 22 di oggi sarà effettuata la disinfestazione e la derattizzazione territoriale. Si invita la cittadinanza, pertanto, a chiudere porte e finestre delle abitazioni per non venire a contatto con il medicinale irrorato>>. Un insistente invito scandito e amplificato a più riprese, l’altro ieri, da un’auto fatta “girare” per informare la cittadinanza. Esattamente come avvenuto in modo analogo lo scorso 28 agosto. Due giorni in cui, in presenza di temperature quasi africane, la gente è stata costretta a rintanarsi e boccheggiare in casa dalle ore 22 per “obbedire” ad una disposizione del dipartimento di prevenzione dell’Asp 5 di Reggio Calabria.
Fin qui, si può dire niente di particolarmente scandaloso. Però, in entrambe le occasionni i cittadini, “sigillati” per ore in casa, hanno invano aspettato l’inizio e la fine della disinfestazione.
In pratica, per ben due volte, non si sa perché, i cittadini di Varapodio sono stati doppiamente beffati per la forzata e asfissiante clausura e per la mancata erogazione del servizio.
Il comandante della Polizia municipale Domenico Papalia, ha inviato una formale e dura nota di protesta ai responsabili dell’Asp, invitandoli, tra l’altro, a << formulare adeguate controdeduzioni in merito a quanto si è verificato nel più breve tempo possibile, anche per consentire al comune di fornire dovute spiegazioni ai cittadini in ordine all’incomprensibile ed ingiustificato episodio registrato>>.
Secondo quanto rileva Papalia, anche questa volta nessun operatore dell’Asp si è presentato all’orario prefissato e nelle ore successive per l’esercizio delle attività programmate , nonostante l' ente, come nella passata occasione, abbia dato avviso alla cittadinanza e mantenuto allertate le unità di supporto tecnico.
<< Entrambe le circostanze - conclude Papalia - hanno generato serio pregiudizio per l’igiene e la sanità pubblica, oltre ad aver costituito serio disagio per la popolazione, tale da determinare animate proteste ed intralci alle attività di questo ente , anche in considerazione del personale inutilmente messo a disposizione>>.

 

 

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