12 gennaio 1999   
 
Agrumicoltura, mai una crisi così grave

Vincenzo Vaticano

VARAPODIO – La speranza che la campagna agricola '98-'99 riservi una pur minima inversione di tendenza rispetto all'andamento negativo che ha caratterizzato la trascorsa campagna, soprattutto agrumaria, è da considerare pura illusione. Non ci sono novità positive da segnalare, e le prospettive sono tutt'altro che rosee. Lo stato di crisi e di abbandono in cui inevitabilmente sta venendo a trovarsi chi dall'attività agricola trae i mezzi di sostentamento – e nella Piana di Gioia Tauro è la maggioranza della popolazione –, costituirà nel presente e nel futuro prossimo, una costante negativa i cui effetti devastanti sono facilmente intuibili. In altre parole, tutti i paesi della Piana, rischiano il collasso economico. Mai prima d'ora, nonostante i problemi che da sempre attanagliano questo vitale settore, gli agricoltori si erano trovati nelle condizioni in cui si trovano adesso e cioè senza una lira pagata per il prodotto conferito alle industrie di trasformazione nella scorsa annata e con la prospettiva di dover rinunciare alla raccolta degli agrumi nell'attuale campagna perché il prezzo di vendita del prodotto, oltre a non essere assolutamente remunerativo, non coprirebbe, addirittura, neanche la spesa per la raccolta. Sono queste le principali considerazioni, emerse durante l'affollata assemblea svoltasi a Varapodio per iniziativa del Comitato spontaneo dei produttori agricoli, di recente costituitosi a Polistena, e dell'Amministrazione comunale di Varapodio con in testa il sindaco dott. Orlando Fazzolari. Per l'occasione, gli agrumicoltori confluiti da tutto il circondario e da tutti i paesi della Piana sono stati davvero numerosi, tanto che molti di essi non hanno trovato posto nei locali della biblioteca comunale, dove appunto la manifestazione si è svolta. Oltre ai vertici del Comitato di lotta guidato dal presidente Giuseppe Varone, confortante e significativa è risultata la presenza in assemblea di parecchi reppresentanti delle istituzioni locali che, a dire il vero, in questo particolare frangente, si sono attivati per «combattere» a fianco degli agricoltori esasperati e in profonda crisi. Oltre al sindaco di Varapodio, che ha coordinato i lavori, c'erano il sindaco di Polistena, sen. Girolamo Tripodi, quello di Terranova S.M. Tigani, l'assessore Rosario Franco di Molochio, e altri rappresentanti delle istituzioni. Presenti anche il delegato dell'Ampo, Scriva, e quasi tutti i consiglieri comunali comunali di Varapodio. La convinzione scaturita a fine assemblea, com'era nelle previsioni, è che, ora più che mai, si rende necessaria l'intensificazione degli sforzi e delle iniziative di lotta per porre fine alla vertenza da cui dipende il futuro è forse la stessa sopravvivenza dell'agricoltura nell'intero comprensorio. Per questo, alla fine, gli agrumicoltori hanno riconfermato l'agitazione e lo sciopero proclamato in tutta la Piana per giovedì prossimo. Uno sciopero, ha sottolineato Giuseppe Varone, che deve registrare la massiccia adesione delle migliaia di agricoltori per avere la stessa risonanza e gli stessi effetti delle agitazioni promosse al Nord dai Cobas del latte.

 

 

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