VARAPODIO – L’inizio delle lezioni alla media
“Sammarco” è coinciso – evento unico negli annali della
scuola varapodiese – con la decisione dei genitori degli
alunni della classe prima di far disertare in massa il primo
giorno di scuola ai loro figli (solo 4 su 30 sono entrati)
per denunciare la situazione di estremo disagio determinata
dall’accorpamento, da parte dell’Ufficio scolastico
provinciale, delle due classi prime in un’unica classe
composta da 30 alunni (di cui 2 disabili). <<Una decisione,
davvero incomprensibile e che ancora ci devono spiegare,
poiché adottata contro tutte le elementari regole che stanno
alla base della normale attività didattica – affermano i
genitori – ma, soprattutto, in palese contrasto con la
vigente normativa e le indicazioni del ministero in materia
di formazione delle classi con presenza di alunni disabili.
Tanto più illogica e incoerente – aggiungono – se si
considera che le due classi, “concesse” a giungo
dall’ufficio reggino, in fase di predisposizione
dell’organico di diritto, sono state, senza alcuna
variazione del numero di alunni, dimezzate ad agosto con
l’organico di fatto>>.
I genitori, è il caso di ricordare, hanno già provveduto ad
impugnare il provvedimento in via giurisdizionale
proponendo, attraverso l’avv. Donato Patera, ricorso al Tar;
supportati, peraltro, dal Comune che ha deciso di “sposare”
loro causa decidendo, con delibera della Giunta, di
conferire allo stesso avv. Donato Patera <<determina di
incarico per intervenire nel giudizio pendente al Tar a
sostegno delle difese già svolte dai genitori>>.
Ieri sera, intanto, presenti il dirigente scolastico
Pietropaolo Meduri, l’assessore all’istruzione Eleonora
Vinaccia, l’avv. Donato Patera e diversi genitori, si è
tenuta la prevista riunione convocata dal vice sindaco
Orlando Fazzolari per fare il punto sullo specifico problema
della classe soppressa e trattare, nel contempo, varie
problematiche riguardanti l’inizio dell’anno scolastico nei
vari ordini di scuola. Fazzolari è andato giù duro contro i
dirigenti dell’Usp reggino dichiarando, tra tante altre
cose, che << la costituzione di una “classe pollaio” non è
che l’ultimo dei progressivi e penalizzanti provvedimenti
adottati nei confronti della locale scuola>>. I genitori,
indignati per lo “scippo” subito (così lo hanno definito),
attendono adesso con impazienza le decisioni del giudice
amministrativo (previste più o peno per fine settembre)
covando forte fiducia e forti speranze che il pieno diritto
all’istruzione e all’apprendimento dei loro ragazzi venga al
più presto ripristinato.