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In un libro la missione di don Lillo Altomonte
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Alla presenza dell’autore, Giovanni
Nucera, segretario questore in seno al Consiglio regionale è
stato presentato, nella chiesa di S.Stefano – con il
patrocinio delle locali comunità parrocchiali – , il libro
“Don Lillo Altomonte. Profeta degli ultimi, Padre dei
poveri”. Saggio, con il quale l’uomo politico ha voluto
ripercorrere il lungo cammino pastorale del parroco del
popoloso rione reggino “Modena” che per lui è stato << un
volto amico, un riferimento morale e culturale>>. Moderatore
dell’incontro è stato Damiano Tripodi, direttore del mensile
“La Piana”, mentre il saluto ai presenti è stato dato dal
sindaco Orlando Fazzolari, dal parroco don Mimmo Caruso e
dalla giornalista Filomena Scarpati. Intermezzi musicali
sono stati eseguiti dal maestro seminarista Domenico Lando.
Oltre che dall’autore, le storie di vita, di amore e di
carità del parroco dei poveri sono state tracciate dal
relatore Filippo Foti, dirigente scolastico in quiescenza e
attento studioso di letteratura. << Il libro di Nucera – ha
detto tra tante altre cose – illustra, con una narrazione
avvincente e coinvolgente, la straordinaria, e per certi
versi rivoluzionaria, opera svolta da don Lillo Altomonte a
favore delle classi indigenti e diseredate , conciliandola,
senza alcuna trascuratezza, con la sua attività religiosa e
pastorale. La puntuale ed elegante descrizione “fotografica”
del contesto storico, delle situazioni peculiari, e di tutto
quanto in esso ruota, danno al libro una dimensione di
notevole spessore culturale poiché utile alle nuove
generazioni nella costruzione del loro futuro in base alle
situazioni storiche del passato>>.
Nel suo lungo ed articolato intervento, Giovanni Nucera, ha
voluto evidenziare come la missione di don Altomonte abbia
saputo coinvolgere, nel tempo, sempre più persone in
attività di volontariato per migliorare le condizioni di
vita di quanti si trovano ai margini della società. <<
Un’operosità – è stata la riflessione finale – che, nella
fattispecie, è servita a dimostrare, in modo tangibile,
l’impegno della Chiesa nel campo sociale>>
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