Gioia Tauro (Gioacchino Saccà) - Gran parte dell'area
urbana di Gioia Tauro servita dalla rete idrica alimentata
dai pozzi del subalveo del Petrace, è da ieri priva di acqua
potabile. La pioggia torrenziale che per tutta la giornata
di giovedì fino all'alba di ieri si è abbattuta sull'intera
Piana ha provocato l'esondazione del fiume che scorre a sud
dell'abitato per cui le acque limacciose hanno invaso l'area
dei pozzi. I tecnici della Sorical, che gestisce in parte il
servizio di approvvigionamento idrico di Gioia e Rosarno e
di San Ferdinando, hanno deciso di sospendere l'immissione
dell'acqua nella rete idrica per procedere ad una verifica
dei danni, che si annunciano piuttosto consistenti. Resta in
funzione, comunque, per alcuni quartieri l'impianto
dell'acquedotto comunale di contrada Gillè. L'Ufficio
tecnico ha subito emesso ieri mattina due ordinanze: la
prima per informare i cittadini del grave inconveniente che
comporta implicitamente il divieto dell'uso di acqua; e la
seconda per disporre fino a lunedì la chiusura di tutte le
scuole. Intanto il fiume Budello, straripando, ha invaso
nella notte da giovedì a venerdì un lungo tratto della
statale 18-tronco nord dove si sono registrati allagamenti.
Anche un impianto sportivo, in località Valle Amena, è
rimasto completamente sommerso. Vigili del fuoco, volontari
della Protezione civile e le squadre del Comune hanno avuto
un gran lavoro per ripristinare la viabilità. Il porto è
rimasto chiuso dalle 4,30 di ieri mattina. La chiusura è
stata disposta dal comandante della Capitaneria di porto,
Giuseppe Andronaco, per motivi di sicurezza: il vento di
ponente ha superato i 35 nodi e il mare forza cinque. Sette
navi in rada da giovedì sera hanno preso preso il largo.
Altre dieci, attraccate alle banchine, attendono il
miglioramento delle condizioni del mare.
A
Taurianova (come ci informa il corrispondente
Domenico Zito) si torna lentamente di tornare alla
normalità dopo il violentissimo nubifragio. Centinaia di
abitazioni hanno subito allagament, molte strade si sono
trasformate prima in fiumi, diverse frane e smottamenti
hanno ostruito alcune importanti vie di comunicazione e
molti alberi sradicati hanno causato danni ad auto ed
abitazioni. Il sindaco Domenico Romeo, che ha sovrinteso a
tutte le operazioni, ha proclamato lo stato di calamità
naturale ed ha disposto la chiusura di tutte le scuole. Il
Comune ha impiegato gli uomini e i mezzi disponibili,
facendo intervenire anche le imprese private dotate di
escavatori. Prezioso l'apporto della Polizia Municipale,
agli ordini del comandante, Antonino Bernava. Croce Rossa e
volontari dell'Anpana si sono prodigati nei soccorsi.
Incessante l'opera delle forze dell'ordine e dei Vdf. Il
sindaco ha rivolto un appello alle istituzioni affinché si
diano concreti aiuti alle tante persone che hanno subito
danni da una ondata di maltempo che, stando allo stesso
Romeo, non si registrava così violenta da 45 anni.
Anche
Oppido e Varapodio (come ci informa il
corrispondente Vincenzo Vaticano) scuole chiuse e
conta dei danni, specie in agricoltura. Le autorità comunali
hanno chiesto interventi immediati alle istituzioni
competenti. Situazione pesante per frane e allagamenti a
Laureana (corr. Michelangelo Monea),
Giffone e Galatro, dove (ci informa Umberto
Di Stilo) il sindaco Carmelo Panetta e il vice
sindaco Pino Sorbara hanno predisposto i primi urgentissimi
interventi. Il maltempo ha altresì investito Delianuova,
Scido, S. Cristina e Cosoleto (ci
informa Marinella Gioffré). Il sindaco di
Delianuova, Rocco Corigliano, ha inoltrato rapporto alla
Prefettura.