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Varapodio, seminario della Copagri
Luci e ombre della nuova Pac (Politica agricola comunitaria)
14/03/2015
Vincenzo Vaticano
Che le nuove disposizioni adottate (o in via di
adozione) per regolare l’erogazione dei contributi comunitari
agricoli (la c.d. “integrazione”) nel periodo 2014-2020
sarebbero state diverse da quelle del settennio precedente, era
prevedibile, perché, da tempo, si parlava di una tale tendenza.
Che le innovazioni, tuttavia, sarebbero state di portata assai
rilevante (soprattutto nel settore olivicolo) e, per certi
versi, penalizzanti per molte categorie di agricoltori,
probabilmente, non erano in tanti ad aspettarselo.
Questa sensazione di evidente disagio la si è percepita tra gli
agricoltori (del luogo e del comprensorio) presenti al seminario
informativo organizzato a Varapodio dalla Copagri
(Confederazione produttori agricoli) sul tema “ La Pac (Politica
agricola comunitaria) verso il 2020 e le principali novità della
programmazione”.
Un incontro che, introdotto dal rappresentante locale Antonio
Scopelliti, è proseguito con gli interventi, molto esaustivi, di
Gino Iemma e Enzo Lentini, rispettivamente presidente e vice
presidente dell’associazione sindacale cui fa capo – è il caso
di precisare – una cooperativa sociale che da anni assiste e
supporta i moltissimi soci, sia di Varapodio che di altri centri
della provincia.
Chiarendo in premessa, gli obiettivi strategici comunitari e
nazionali che hanno “ispirato” la riforma della Pac , i due
relatori, insieme all’altro dirigente Raffaele Galimi, ne hanno
illustrato, in modo dettagliato, le principali innovazioni a
partire dalla riduzione complessiva delle risorse finanziarie
che, comporterà inevitabilmente, il ricalcolo e il
ridimensionamento delle somme ( espresse in “Titoli”) destinate
ai singoli agricoltori.
Con cura di particolari è stata spiegata, inoltre, la
scomposizione dei pagamenti diretti, finora vigenti, con diverse
altre “componenti” (legate, ad esempio, alle pratiche agricole “greening”)
e l’introduzione della figura dell’agricoltore in attività,
quale beneficiario e destinatario dei “premi” comunitari.
Un’innovazione, quest’ultima che – se non regolata con gli
opportuni e i necessari accorgimenti -, a quanto si è capito,
creerà di sicuro seri problemi a una grande quantità di persone
chiamate ad ottemperare a precetti decisamente complessi.
Comporterà difficoltà soprattutto a chi, pur non esercitando
esclusivamente l’attività agricola, provvede comunque in
modo diretto a mantenere “puliti” e produttivi i terreni, così
come stabiliva la pregressa normativa in materia. Solo alcuni
piccoli agricoltori (beneficiari di meno di 1250 euro di aiuto
comunitario) - secondo quanto emerso dai lavori -potranno ancora
fruire di un regime semplificato. Un’ ulteriore innovazione
tutt’altro che positiva consisterà nel “depennare” dalla lista
dei beneficiari i piccoli possessori di terreni destinatari di
somme inferiori a determinati parametri.
I relatori, infine, hanno avuto modo di accennare brevemente
alle schede di misure in fase di aggiornamento nell’ambito del
Psr Calabria 2014-2020.
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