VARAPODIO
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Gli
amministratori comunali hanno cominciato a fare una prima
stima e un elenco degli ingenti danni provocati
dall’eccezionale evento atmosferico che per oltre 24 ore ha
flagellato il territorio con forti venti e piogge
torrenziali. Un quadro davvero desolante, quello
presentatosi all’indomani dell’evento calamitoso: i danni
alle strade comunali, provinciali ed interpoderali, alle
strutture fognarie e idriche e alle abitazioni sono, a dir
poco, ingenti. Incalcolabili i danni alle campagne. Gli
amministratori comunali, dopo gli appelli dei giorni scorsi,
adesso chiedono aiuto agli organi competenti per
l’adozione di quegli interventi essenziali (se non
addirittura vitali) che da solo il Comune, con le proprie
risorse, non è assolutamente in grado di assicurare. La
prima e più pressante richiesta è stata inoltrata all’Enel
per il ripristino dell’energia elettrica necessaria al
funzionamento dei pozzi “Middio” e “Jona” che forniscono
l’acqua potabile alla cittadinanza. A seguire, la
segnalazione alla Regione, Prefettura, Provincia e
Protezione civile, dei gravi danni causati dalla calamità.
<< Su gran parte della viabilità comunale – scrive il vice
sindaco Orlando Fazzolari – si segnala il deposito di
materiale solido trascinato dalla pioggia che impedisce il
regolare transito dei mezzi soprattutto nella strada
“Pisciavino” e “Canalello”; i danni sono estesi anche alla
viabilità provinciale con difficoltà di transito a tutti i
veicoli.>> Danni sono segnalati dal vicesindaco anche al
cimitero (soprattutto per il crollo di alcuni cipressi sulle
edicole funerarie) e alla struttura dell’ex mercato coperto
dove è crollato il muro di cinta. << Il collettore fognario
in strada “Due querce” – aggiunge Fazzolari – risulta
danneggiato con conseguente esondazione, in più tratti, di
liquami fognari e smottamento di un muro che impedisce la
circolazione dei veicoli. Parecchie abitazioni, inoltre,
risultano allagate con gravi danni agli arredi e alle
suppellettili>>. Altre segnalazioni riguardano le disastrate
condizioni di molte strade rurali: “Due querce calcara”,
“Gabelle-Bosco farona”, “Pofagna-Santa Venere”, “Foresta
polpà”, “Bozzarra-Salvatore”, “Middio”. Intanto il
vicesindaco Fazzolari, coadiuvato dal funzionario del
settore tecnico, dai vigili urbani e dai Cc della locale
stazione, è in continua attività di perlustrazione del
territorio per coordinare i numerosi interventi eseguiti o
in corso di esecuzione. Interventi – ha tenuto a precisare
lo stesso vice sindaco – effettuati in assenza di risorse e
copertura finanziaria, ma indispensabili e giustificati
dall’imminente pericolo di incolumità a persone e cose
(Vincenzo Vaticano).
Gioia
Tauro
- Sulla Piana non piove più ma continua a soffiare un vento
fortissimo che anche ieri ha provocato danni alle colture e
ad aziende agricole. Case coloniche scoperchiate, serre
floricole la cui attività è seriamente compromessa,
smottamenti, frane, allagamenti di strade intercomunali e
rurali rappresentano il bilancio dell'ondata di maltempo
rispetto a cui si chiede il riconoscimento dello stato di
calamità. Ieri mattina in molti comuni del comprensorio,
grandi e piccoli, è stato tentato un primo bilancio, seppur
provvisorio, dei danni. A Gioia Tauro, San Ferdinando,
Rosarno e Palmi all'alba di ieri è tornata l'acqua nei
rubinetti delle case. Operai e tecnici della Sorical hanno
risolto i problemi registrati nei pozzi del subalveo del
Petrace, invasi dall'acqua limacciosa del fiume in piena.
Per precauzione viene consigliato per qualche giorno l'uso
dell'acqua solo per impieghi domestici. Resta ancora chiuso,
salvo brevissime pause registrate durante la primissima
mattinata di ieri, il porto. Il vento continua a soffiare
sul Golfo di Gioia alla velocità di 30 nodi e il mare è
sempre forza cinque. Alle banchine restano attraccate 7 navi
e l'attività di imbarco/sbarco di merci e container e di
movimentazione nel terminal in atto è bloccata.
(Gioacchino Saccà)
Rosarno
- Ingenti i danni causati nel comprensorio, particolarmente
lungo la fascia solcata dal Mesima, specie negli ultimi 7 km
del suo corso quando la furia delle acque diventa ancor più
devastante per l'apporto del Metramo. Tutta l'area posta tra
la linea di costa e la strada provinciale San
Ferdinando-Nicotera è stata invasa dall'acqua che ha
allagato centinaia di ville e inondato gli agrumeti
circostanti. La stessa arteria è stata chiusa al traffico, a
seguito delle voragini causate dallo smottamento del
terreno. Il pronto intervento delle forze dell'ordine ha
scongiurato possibili danni alle persone. (Carmen
Lacquaniti)