VARAPODIO - The day after. Il giorno dopo
l’ennesimo nubifragio si fa una prima stima e un elenco
degli ingenti danni provocati su un territorio, quello
pianigiano, già dissestato e lacerato dagli eventi
calamitosi del dicembre scorso. Non si contano più i danni
alle strade comunali, provinciali ed interpoderali e alle
campagne. Numerose le frane e gli smottamenti. Alberi
secolari sradicati dal vento impetuoso. Fiumare in piena,
rompendo in più punti gli argini, hanno inondato ed eroso
agrumeti ed uliveti. L’evento più dannoso alla viabilità e
ai collegamenti tra i paesi dell’entroterra preaspromontano
e la Piana di Gioia Tauro (ingresso autostradale incluso)
deve, tuttavia considerarsi senza alcun dubbio,
l’abbassamento di un pilone di sostegno del ponte sul fiume
Marro, in località “Pietrosa”. Un cedimento che ha reso
necessario la sua interdizione al traffico (non si sa per
quanto tempo) di qualsiasi veicolo. E’, ovviamente,
superfluo descrivere i disagi cui dovranno andare incontro
gli automobilisti per “bypassare” l’importante arteria, in
atto interrotta, attraverso altri percorsi alternativi
lunghi, tortuosi e faticosi. .(Vincenzo Vaticano)
Delianuova - «Già l'11 dicembre scorso per analoghi
fenomeni atmosferici Delianuova era rimasta isolata, ma
nessun intervento importante è stato ancora attuato». È lo
sfogo del sindaco Rocco Corigliano dopo una giornata
d'allerta e disagi d'ogni tipo. «Frane diffuse sulle vie di
comunicazione con Scido e Cosoleto, allagamenti di
fabbricati per il dilavamento delle acque provenienti dalla
SP Delianuova-Carmelia, straripamento dei torrenti Muzzuni e
Cirello – conclude il sindaco – mettono a rischio
l'incolumità delle persone e la ripresa della normalità».(Marinella
Gioffrè)
Melicuccà - Numerosi gli smottamenti lungo la SP 27 tra
gli abitati di S.Procopio-Melicuccà-Seminara-Palmi. Una
frana nella zona del ponte Mangano ha "tagliato" in due i
centri abitati di Melicuccà e S. Procopio. Ingenti danni
nell'entroterra melicucchese, dove il torrente Torbido che
attraversa le località di Calamona, Terramala e Grappedà è
uscito dall'alveo trascinando alberi da frutto e sommergendo
le colture stagionali. Il vento ha fatto la sua parte,
scoperchiando i teloni delle serre e i tetti in lamiera di
alcuni casolari con gravi danni economici al comparto
agricolo.(Antonio Ligato)