VARAPODIO – “L’apicoltura e il territorio”. Questo il tema
trattato nell’ultima lezione conferenza organizzata dall’
Ute (Università della terza età) nell’ambito delle lezioni
programmate per il corrente anno accademico (il settimo),
dal direttore dell’istituzione, ing. Riccardo Carbone.
A relazionare sull’argomento è stato Francesco Artese,
imprenditore nonché presidente interprovinciale della Fai
(Federazione apicoltori italiani) di Reggio Calabria e Vibo
Valentia.
L’importanza delle api per il nostro territorio e, in
generale, per la sopravvivenza di tutto l’ecosistema, è
stata illustrata in maniera davvero esaustiva dall’esperto
apicoltore ai tanti presenti, molto interessati
all’argomento oggetto di discussione. <<Se le api cessassero
di esistere – ha detto Artese citando una famosa frase di
Einstein – la sopravvivenza dell’uomo non durerebbe a lungo.
Subentrerebbe un grave e letale squilibrio naturale tra uomo
e ambiente, tra mondo vegetale e mondo animale>>.
Più dell’80% del mondo vegetale – tra cui i nostri aranci –
si serve delle api per riprodursi. Ecco perché, ha
evidenziato il relatore, il Parlamento europeo pare si stia
mobilitando per salvaguardare questo prezioso “insetto
sociale” e per supportare il più possibile gli apicoltori
nella cura dei loro alveari.
Tra l’altro, è stato ancora detto, appare evidente quanto
sia opportuno incentivare questa attività se si considera
che la sua produzione interna copre appena il 50% del
fabbisogno nazionale, mentre l’altra metà viene importata
senza eccessive garanzie sulla qualità. << A tal proposito –
ha aggiunto Artese – va rilevato che i prodotti ottenuti da
questa attività come il miele, la pappa reale, il polline e
la cera d’api sono sempre più richiesti sul mercato>>.
L’apicoltore ha voluto anche stigmatizzare l’indiscriminato
uso di pesticidi non idonei in agricoltura per aumentare la
produzione; ciò, secondo lui, costituisce un alto rischio
per la vita della api e per la stessa incolumità dell’uomo.
Alla fine della sua esposizione, Artese ha risposto alle
numerose domande dei presenti. Subito dopo ha ricevuto,
dall’ing. Riccardo Carbone, la pergamena-attestato a ricordo
della conferenza.