OPPIDO (v.v.) - «A pochi giorni dal mio insediamento,
apprendo con preoccupazione le scelte contenute nel Piano
sanitario regionale 2007/2009, presentato dall'assessore
alla Salute, sui servizi sanitari montani: la soppressione
degli ospedali di montagna, e tra questi quello di Oppido
Mamertina». Esordisce così una nota di Leo Autelitano,
presidente dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte,
secondo il quale «la proposta di riconversione in struttura
ospedaliera per l'assistenza a pazienti non acuti
(riabilitazione e lungodegenza) della struttura mamertina,
nonostante contenga indubbi punti di interesse, è
insufficiente».
A parere del presidente dell'Ente Parco, il Psr «dovrebbe
prestare più attenzione non solo a potenziare i punti
d'eccellenza ma a garantire le urgenze su tutto il
territorio, senza trascurare le aree interne. Ecco perché
senza demagogia, ma con attenzione e responsabilità,
andrebbe rivista la scelta relativa alla soppressione degli
ospedali di montagna. Se è vero, come è vero, che gli
ospedali della Piana sono troppi e spesso inefficienti, la
loro riorganizzazione deve considerare che quello di Oppido
è l'unico che realmente fornisce servizi all'area interna e
montana. Non bisogna esasperare le popolazioni, a meno che
non si pensi che bisogna spingere la gente a scendere in
piazza per veder riconosciuti i diritti e le aspettative
costituzionalmente garantite. L'ospedale di Oppido ha un
bacino di utenza di oltre 20.000 abitanti che non possono
essere costretti per le urgenze ad attendere quasi 100
minuti. Le popolazioni di quest'area, nel rispetto delle
leggi nazionali, necessitano di servizi sanitari adeguati ad
affrontare il soccorso e il trattamento in regime d'urgenza.
Senza servizi fondamentali – conclude Autelitano –,
difficilmente tutti gli attori impegnati alla crescita
sociale, culturale ed economica dell'aree interne e
dell'area protetta del Parco potranno raggiungere i
risultati che tutti auspichiamo»