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Varapodio/Partecipata assemblea della
Coldiretti regionale. Le proposte illustrate dal presidente
Molinaro.
Agrumicoltura, risalire la
china si può
L'intervento di Pietro Molinaro, presidente di
Coldiretti Calabria
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Vincenzo
Vaticano
VARAPODIO
– I problemi che affliggono l’agricoltura e il suo possibile
rilancio attraverso progetti e nuove politiche di sviluppo
che, nell’ambito di un concreto percorso di legalità, siano
in grado di offrire occupazione vera e duratura, ridando
dignità sia ai produttori che ai lavoratori del settore,
sono stati gli argomenti al centro di una pubblica assemblea
programmata – presso il locale Centro culturale polivalente
- dalla federazione regionale della Coldiretti su iniziativa
dell’agrotecnico Mario Cucinotta, referente territoriale
dell’associazione.
L’estrema utilità dell’iniziativa – denominata “Non lasciamo
sola Rosarno, coltiviamo gli stessi interessi” – è stata
suffragata dalla massiccia partecipazione di agricoltori e
da diversi rappresentanti delle istituzioni locali tra cui
il consigliere regionale Giovanni Nucera, il vice sindaco di
Varapodio Orlando Fazzolari, il sindaco di Scido Giuseppe
Zampogna, il vice sindaco di Terranova S.M. Pietro Spirlì e
numerosi consiglieri comunali. Per la Coldiretti, numerosi i
rappresentanti regionali intervenuti al seguito di Pietro
Molinaro, presidente regionale, Benedetto De Serio,
direttore regionale, Francesco Saccà e Gianluca Hyerace,
rispettivamente presidente e vice presidente provinciale di
R.C.
Relatore principale del convegno, ovviamente è stato il
presidente regionale Molinaro il quale, dopo aver illustrato
l’attuale e desolante scenario che caratterizza il nostro
territorio ha ritenuto opportuno ricordare quanto è accaduto
è quanto continua ad accadere, soprattutto a Rosarno, dove,
come nel resto del comprensorio, le arance sottopagate
rischiano di non essere raccolte e di diventare concime per
il terreno. Non manifesta alcun dubbio Molinaro sulle cause
che hanno progressivamente determinato una paradossale
situazione caratterizzata da un costo di produzione
superiore al prezzo di mercato delle arance. E, tra tante
altre cose, coglie occasione per lanciare un vero e proprio
“j’accuse” alle industrie produttrici di aranciate,
colpevoli, secondo lui, di perpetrare un sistematico abuso
sugli agricoltori attraverso una sorta di duplice “furto”
compiuto sui loro prodotti: un “furto di valore” e un “furto
di identità”. << Avvalendosi di una legge del 1961 – precisa
Molinaro – le lobby industriali, con un comportamento
eticamente e moralmente discutibile, producono un litro di
bevanda al 12% di succo di agrume (costo 3 soli centesimi )
vendendolo poi mediamente 1,30 euro al consumatore. Ecco
perché è ormai necessario – secondo il presidente regionale
della Coldiretti – modificare questa anacronistica
disposizione che legalizza guadagni ingiustificati a senso
unico: ogni punto percentuale oltre il 12%, è stato
spiegato, consentirebbe l’ulteriore utilizzo di 250.000
quintali di arance pari a circa 1060 ettari di agrumeto>>.
Illustrando poi, con l’ausilio di alcuni filmati, le
battaglie forti che la Coldiretti, anche in ambito
nazionale, sta portando avanti a difesa del “Made in Italy”,
Molinaro ha voluto evidenziare che, a livello locale, è
stata accertata la contraffazione di un miliardo di euro di
prodotto spacciato per “Made in Calabria” .<< E’ necessario
fare il possibile per impedire questi furti di identità – ha
ribadito a tal proposito – prevedendo delle etichette chiare
da cui si possa evincere l’origine dei prodotti e garantire
il giusto reddito alle aziende e alle industrie di
trasformazione>>.
Sono stati tanti, comunque, gli argomenti affrontati, in
modo esauriente ed articolato dal presidente regionale che,
alla fine, ha dimostrato moderato ottimismo circa la
possibilità di superare questa fase congiunturale
particolarmente negativa: <<Possiamo “risalire la china”
perché noi abbiamo i nostri prodotti e non ci basiamo sulle
chiacchiere>>. Sempreché, ha aggiunto, ognuno si impegni a
fare la propria parte.
<< Le nostre richieste e le nostre proposte - legate, anche
e soprattutto al Piano di sviluppo rurale Calabria 2007-2013
- sono chiare e mirate. Esse – ha evidenziato Molinaro -
sono contenute in un documento (distribuito anche in sala)
che avremo cura di trasmettere alla Regione e a tutti i
rappresentanti politici ed istituzionali del territorio per
sensibilizzarli e coinvolgerli in quella che è considerata
una “battaglia per la sopravvivenza” di un intero
comprensorio. Il loro interessamento al problema – ha quindi
concluso – sarà oggetto di attenta verifica e costituirà un
parametro di valutazione da parte della nostra
associazione>>.
Nel corso del dibattito finale, il capogruppo della
minoranza Carmela Bonarrigo, mostrando apprezzamento per le
iniziative della Coldiretti, ha espresso l’intenzione di
promuovere la convocazione del consiglio comunale al fine di
formalizzare e far proprie, attraverso una delibera
consiliare, le richieste della Coldiretti. Una delibera, che
secondo quanto dichiarato dal vice sindaco Orlando Fazzolari,
avrà il via libera anche da parte della maggioranza
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