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Varapodio / Si
cerca una soluzione per l'utilizzo di una costruzione costata miliardi Un'idea per la Fiera
agrumaria
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Per affrontare lo spinoso
problema della gestione e dell'utilizzo del Centro esposizione
prodotti tipici (una imponente ed elegante costruzione
recentemente ultimata a Varapodio e costata alcuni miliardi),
si è tenuta, nei locali della stessa struttura, una riunione
alla quale, oltre a un folto pubblico, hanno partecipato
numerosi rappresentanti di enti e associazioni. Promotori
dell'incontro, il dott. Antonio Alvaro e Rosario Cosma,
rispettivamente presidente e assessore della Comunità montana
del versante tirrenico meridionale, che con questa iniziativa
si sono ripromessi di coinvolgere quanto più possibile
soggetti pubblici e privati per tentare di creare una sorta di
società consortile per la gestione e l'utilizzo della suddetta
struttura, evitando, di conseguenza, che essa, rimanendo
inutilizzata, divenga una delle tante «cattedrali nel deserto»
presenti sul territorio. Una struttura, è il caso di
precisare, progettata dall'arch. Santo Fedele e realizzata
dalla Comunità montana, con i finanziamenti previsti dalla
legge 64, su un'area di circa 14.000 metri quadrati alla
periferia nord di Varapodio. A questo scopo, a inizio dei
lavori, è stata distribuita ai presenti una bozza di statuto,
approvato dalla Comunità montana, per l'eventuale adesione a
un consorzio che oltre a gestire il Centro (meglio conosciuto
come «Fiera agrumaria»), dovrebbe costituire «una sorta di
laboratorio e un'incubazione di imprese». Una bozza,
ovviamente, suscettibile di modifiche, com'è stato precisato
successivamente. I lavori sono stati introdotti dal dott.
Alvaro, il quale ha subito precisato come alla riunione siano
stati invitati anche i privati oltre ai rappresentanti degli
enti pubblici, e che nel breve periodo altri incontri saranno
organizzati fino alla soluzione del problema. Problema che se
risolto, ha aggiunto, costituirà un momento forte di rilancio
di quest'area da sempre modificata. Sono seguiti gli
interventi degli altri relatori: il consigliere regionale
Gargano, il sindaco di Varapodio dott. Fazzolari, l'assessore
della Comunità montana Napoli e l'assessore provinciale
Gangemi. Ognuno ha portato il proprio contributo in termini di
idee e proposte. L'idea più ricorrente, senza dubbio, è stata
quella secondo cui la futura società di gestione dovrebbe
realizzare una convergenza d'interessi tra enti pubblici e
soggetti privati, in quanto rimanendo solo nell'ambito degli
enti pubblici si creerebbe un organismo politico e non
economico. L'assessore Gangemi ha auspicato in modo convinto
che in seno al suddetto organo ci sia preminenza di
imprenditori e capitale a maggioranza di privati. Il
successivo dibattito ha evidenziato la totale disponibilità
dei rappresentanti dei vari enti e associazioni di aderire al
progetto di gestione di questa struttura dalle alte
potenzialità di valorizzazione del territorio. Tra i tanti
interventi, vanno senz'altro segnalati quelli del dott.
Arillotta, in rappresentanza della Copagri, di Pietropaolo e
Calabrò, in rappresentanza del Consorzio Gal Vate Leader II,
di Don Antonino De Masi, del rappresentante di una
Confcooperativa e di quanti sono impegnati nei progetti dei
lavori di pubblica utilità e del rappresentante della Camera
di Commercio di Reggio Calabria. Un dibattito, ha sottolineato
il coordinatore dei lavori, dott. Alvaro, dal quale sono
scaturite tante idee da vagliare, studiare e approfondire
nelle prossime riunioni. |
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