VARAPODIO -
Il
recente confronto (senza alcun esito positivo) tra la
conferenza dei sindaci e i rappresentanti dell’Asp 5 - sul
problema chiusura guardie mediche e punti di primo
intervento – ha indotto l’assessore alla salute Giuseppe
Corso (presente alla riunione) a stilare una (l’ennesima)
lettera di protesta indirizzata a diversi organi
istituzionali centrali e periferici, nonché alla stampa. <<
Il quadro che è stato prospettato dai rappresentanti
dell’Asp, Ruperti e Messina, mi ha sconcertato – scrive
Corso - , pensavo che ad essere calpestato fosse solo il
diritto alla salute, ma mi sono reso conto che anche il
diritto al lavoro nel nostro territorio non ha un
trattamento migliore. La parola d’ordine da parte Asp è
stata tagli, tagli, tagli. La decisione è stata presa, ed è
irrevocabile, non ci sono margini di discussione e nulla
importa se essa avrà conseguenze letali, ciò che conta è che
l’Asp andrebbe a risparmiare ( secondo loro) circa un
milione di euro l’anno e che almeno 24 medici verrebbero
licenziati>>. Evidenziando, quindi, l’abilita con cui i
“plenipotenziari” dell’Asp hanno glissato le domande e le
richieste dei sindaci, lo scrivente, nella lettera,
testualmente si domanda: << In questo nostro territorio, il
diritto alla salute non è più garantito, il diritto al
lavoro ancora peggio, cos’altro ci vogliono togliere questi
autorevoli signori?>> Ed aggiunge <<Fortunatamente la
conferenza dei sindaci, all’unanimità ha preso una posizione
netta: si chiede la revoca entro delle delibere di chiusura
delle guardie mediche e dei Ppi; in caso contrario la stessa
conferenza sarà sciolta per le dimissioni di tutti quanti i
sindaci.>>. Rivendicando, poi, tra tante altre cose, il
diritto alla dignità della popolazione della Piana,
maltrattata ed umiliata, l’assessore Corso ritiene che la
decisione adottata dalla conferenza dei sindaci sia << un
forte segnale di protesta e di democrazia, in quanto la
legge prevede che essendo i sindaci i rappresentati sanitari
dei vari territori sono per questo delegati a dare gli
indirizzi in materia, cosa che fino ad ora è stata
completamente ignorata>>. Ricordando infine – tra numerose
altre considerazioni - come ogni popolo abbia la sua storia,
la sua tradizione e la sua dignità, Corso invita all’unità
e, se necessario alla lotta, per vedere rispettati i
sacrosanti diritti alla salute e al lavoro