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Oppido Mamertina/
Freno si appella all'Asl: da
potenziare tutti i servizi prestati.
Vincenzo Vaticano
OPPIDO – Si susseguono in paese le iniziative
per dare il giusto risalto alla recente attribuzione della
qualifica di "Ospedale di montagna" al locale nosocomio. Oltre
al manifesto affisso dall'amministrazione comunale, campeggia
un'altra comunicazione, a firma dei due circoli di Alleanza
nazionale, con la quale si ringraziano per l'impegno profuso,
i consiglieri regionali Umberto Pirilli e Alberto Sarra.
Contemporaneamente vengono approfondite le possibili ricadute
positive per l'organizzazione dell'Ospedale in conseguenza
dell'importante riconoscimento. A tal proposito, il sindaco
Antonello Freno, ha ritenuto opportuno evidenziare come <<Il
primo benefico effetto della previsione nel Piano sanitario
regionale di una speciale tutela per l'ospedale sarà la
cessazione delle quotidiane penalizzazioni e disattenzioni
patite da questa importante struttura e, spesso, giustificate
all'insegna della incertezza sulla sua sorte. Adesso, invece,
l'Asl n.10, nel dare attuazione al Piano, dovrà tradurre in
provvedimenti concreti - attraverso l'applicazione al nostro
ospedale di un sistema organizzativo stabile ed efficiente
sotto il profilo funzionale - la decisione assunta dal
Consiglio Regionale>>. Ancora una volta, Freno, ha voluto
ribadire l'importanza del risultato, <<dovuto alla caparbietà
dell'amministrazione comunale e di quelle forze che hanno
inteso con essa cooperare, ed a chi, a livello regionale, ha
recepito le nostre istanze facendole subito proprie, a partire
dall'on. Giovanni Nucera e dall'on. Alberto Sarra, che per
primi hanno presentato in tal senso un emendamento, per
giungere, oggi, al presidente del consiglio regionale ed ai
consiglieri che hanno sostenuto e votato una decisione di tal
genere>>. L'emendamento approvato, è il caso di rilevare,
prevede che, ai fini della tutela e della salvaguardia della
peculiarità delle zone montane, il presidio ospedaliero di
Oppido continuerà a svolgere, oltre alle funzioni proprie,
"anche le attività di degenza previste per i presidi
ospedalieri di base per acuti (medicina, chirurgia, ostetricia
e ginecologia, pediatria) nonché le attività e le degenze
specializzate attualmente esistenti, fermo restando la
dimensione ottimale dei moduli prevista nel presente Piano per
l'attivazione delle strutture complesse". In buona sostanza,
questo dovrebbe significare che nell'ospedale di Oppido
continueranno ad operare unità operative che attualmente
assicurano anche le degenze, e cioè quella di medicina e
chirurgia, e dovranno essere subito riattivate, anche ai fini
del trattamento delle acuzie, le unità operative di ostetricia
e ginecologia (che allo stato opera solo a livello
ambulatoriale) e di pediatria (totalmente inattiva). Inoltre,
l'organizzazione di queste unità operative dovrà avvenire nel
rispetto del numero di posti letto previsto dal Piano
sanitario regionale per l'istituzione della struttura
complessa (e cioè anche di un primariato), mentre, qualora le
esigenze organizzative non consentano di prevedere degenze in
tal numero, un reparto potrà essere articolato anche come
struttura semplice ( e cioè senza un primario in loco).
L'intera area dei servizi (pronto Soccorso, laboratorio
analisi, radiologia), infine, già prestati dall'ospedale dovrà
essere potenziata. |
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