18 MARZO  2004  
 
Oppido Mamertina/  Freno si appella all'Asl: da potenziare tutti i servizi prestati.

 Vincenzo Vaticano


OPPIDO – Si susseguono in paese le iniziative per dare il giusto risalto alla recente attribuzione della qualifica di "Ospedale di montagna" al locale nosocomio. Oltre al manifesto affisso dall'amministrazione comunale, campeggia un'altra comunicazione, a firma dei due circoli di Alleanza nazionale, con la quale si ringraziano per l'impegno profuso, i consiglieri regionali Umberto Pirilli e Alberto Sarra. Contemporaneamente vengono approfondite le possibili ricadute positive per l'organizzazione dell'Ospedale in conseguenza dell'importante riconoscimento. A tal proposito, il sindaco Antonello Freno, ha ritenuto opportuno evidenziare come <<Il primo benefico effetto della previsione nel Piano sanitario regionale di una speciale tutela per l'ospedale sarà la cessazione delle quotidiane penalizzazioni e disattenzioni patite da questa importante struttura e, spesso, giustificate all'insegna della incertezza sulla sua sorte. Adesso, invece, l'Asl n.10, nel dare attuazione al Piano, dovrà tradurre in provvedimenti concreti - attraverso l'applicazione al nostro ospedale di un sistema organizzativo stabile ed efficiente sotto il profilo funzionale - la decisione assunta dal Consiglio Regionale>>. Ancora una volta, Freno, ha voluto ribadire l'importanza del risultato, <<dovuto alla caparbietà dell'amministrazione comunale e di quelle forze che hanno inteso con essa cooperare, ed a chi, a livello regionale, ha recepito le nostre istanze facendole subito proprie, a partire dall'on. Giovanni Nucera e dall'on. Alberto Sarra, che per primi hanno presentato in tal senso un emendamento, per giungere, oggi, al presidente del consiglio regionale ed ai consiglieri che hanno sostenuto e votato una decisione di tal genere>>. L'emendamento approvato, è il caso di rilevare, prevede che, ai fini della tutela e della salvaguardia della peculiarità delle zone montane, il presidio ospedaliero di Oppido continuerà a svolgere, oltre alle funzioni proprie, "anche le attività di degenza previste per i presidi ospedalieri di base per acuti (medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, pediatria) nonché le attività e le degenze specializzate attualmente esistenti, fermo restando la dimensione ottimale dei moduli prevista nel presente Piano per l'attivazione delle strutture complesse". In buona sostanza, questo dovrebbe significare che nell'ospedale di Oppido continueranno ad operare unità operative che attualmente assicurano anche le degenze, e cioè quella di medicina e chirurgia, e dovranno essere subito riattivate, anche ai fini del trattamento delle acuzie, le unità operative di ostetricia e ginecologia (che allo stato opera solo a livello ambulatoriale) e di pediatria (totalmente inattiva). Inoltre, l'organizzazione di queste unità operative dovrà avvenire nel rispetto del numero di posti letto previsto dal Piano sanitario regionale per l'istituzione della struttura complessa (e cioè anche di un primariato), mentre, qualora le esigenze organizzative non consentano di prevedere degenze in tal numero, un reparto potrà essere articolato anche come struttura semplice ( e cioè senza un primario in loco). L'intera area dei servizi (pronto Soccorso, laboratorio analisi, radiologia), infine, già prestati dall'ospedale dovrà essere potenziata.

 

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