18 GIUGNO 2007  
 
 
 

 

Oppido/ La voce dell'assessore della Comunità montana si unisce al coro dei dissensi
Palumbo boccia il Piano sanitario: <<Penalizzato il nostro ospedale>>

Unica struttura raggiungibile in tempi ragionevoli in un territorio estremamente disagiato

Vincenzo Vaticano


OPPIDO – Dopo la posizione critica assunta da quasi tutti i sindaci dei comuni dell'Asl 10 e dal presidente del Parco nazionale dell'Aspromonte Leo Autellitano, uno schieramento compatto contro il nuovo Piano sanitario regionale per il triennio 2007-2009, anche la Comunità versante tirrenico meridionale di Delianuova prende posizione.
Lo fa con l'assessore all'Energia, ambiente e sanità Rosario Palumbo che è anche consigliere comunale di Oppido. In una nota l'amministratore esprime vivo disappunto per la funzione estremamente marginale, riservata dal Piano al locale nosocomio.
«I timori espressi in più occasioni in merito alla utilizzazione del presidio ospedaliero, si sono purtroppo concretizzati – sottolinea Palumbo – con la proposta della sua riconversione in struttura ospedaliera per l'assistenza a pazienti non acuti, riabilitazione e lungodegenza».
Pur contenendo indubbi punti di interesse, tale proposta, secondo Palumbo, è insufficiente e non tiene conto assolutamente della primaria esigenza di garantire l'emergenza-urgenza ad una intera popolazione che vede nel presidio di Oppido l'unica struttura raggiungibile in tempi ragionevoli in un territorio estremamente disagiato e che proprio per le sue caratteristiche e peculiarità nel Piano sanitario regionale avrebbe dovuto avere maggiore attenzione e considerazione. Attenzioni e considerazioni, viene fatto ancora notare, che avevano portato il precedente Consiglio regionale a inserire proprio l'ospedale di Oppido nella ristretta e particolare cerchia degli "ospedali di montagna".
«A nulla – sostiene Palumbo – sono valse le proteste della gente scesa perfino in piazza per veder riconosciuto il legittimo diritto alla salute. Già in altre occasioni la Comunità montana ha ravvisato la necessità di intervenire con la massima urgenza per rendere funzionale un presidio che è stato e continua ad essere l'irrinunciabile punto di riferimento di circa 17 mila abitanti con cinque Comuni totalmente montani e due parzialmente montani».
Per le popolazioni di quest'area, conclude l'assessore della Comunità montana, la Giunta regionale, deve dare quelle risposte adeguate e rapide, che solo una struttura ospedaliera dotata dei servizi di soccorso e trattamento in regime di urgenza può garantire.
Dopo i sindaci dei comuni dell'Asl 10 e il presidente del Parco nazionale dell'Aspromonte, arriva forte e chiaro il segnale del dissenso al Piano sanitario anche da parte  della Comunità montana versante tirrenico meridionale. Ormai sono tante, troppe voci per rimanere inascoltate.

 
 
 
 
 

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