18 LUGLIO 2000  
 
Molochio / Assai interessante l'incontro sull'ecosistema aspromontano
Le ricette per “curare” la montagna dagli effetti del degrado ambientale

 Vincenzo Vaticano


 MOLOCHIO – Sono state tantissime le persone che, nella sala consiliare del Comune di Molochio, hanno assistito ai lavori dell'incontro divulgativo «I problemi dell'ecosistema bosco nel territorio aspromontano» organizzato dallo stesso ente in collaborazione con la Regione Calabria, l'Unione europea, il ministero per le Politiche agricole, l'Arssa, l'Istituto nazionale di economia agraria, l'Università di Sassari e l'Ordine dei dottori agronomi della provincia di Reggio Calabria. Altrettanto numerosi sono stati gli intervenuti che si sono succeduti al tavolo dei lavori: il sindaco di Molochio, Mezzatesta; il presidente provinciale dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali, Giuffrè; i divulgatori agricoli dell'Arssa, Leto, Franco, Penna, Crupi, Caridi, Maiorca, Paleologo; il dott. Bagnato del coordinamento provinciale del Corpo forestale dello Stato; il prof. Luciano, dell'Università di Sassari; il prof. Rotundo, dell'Università del Molise; il dott. Roversi, dell'Istituto sperimentale per la zoologia agraria di Firenze. Ha concluso i lavori Alvaro, vicepresidente del Parco nazionale dell'Aspromonte. In via preliminare, la discussione è stata articolata su alcuni aspetti di degrado ambientale che, purtroppo, caratterizzano in modo frequente ed evidente il territorio aspromontano. Per prevenire o quantomeno contenere gli effetti negativi di questo fenomeno, sono stati suggeriti, da più parti, mezzi e opinioni più o meno idonei allo scopo. Tra le tante problematiche affrontate, tuttavia, un ruolo predominante e prioritario l'ha avuto la discussione della difficile situazione fitosanitaria che, relativamente al territorio aspromontano, desta non poche preoccupazioni a causa della presenza di alcuni parassiti (lepidotteri defogliatori), che con la loro azione devastante stanno pregiudicando la stabilità dell'ecosistema totale. Secondo gli addetti ai lavori, tali parassiti, inoltre, poiché provvisti di «perli urticanti» capaci di provocare danni sull'organismo umano, possono provocare seri problemi alla salute pubblica a livello di infiammazione delle vie respiratorie e degli organi sensitivi, in particolare gli occhi. Effetti che non di rado si verificano tra i frequentatori dei boschi. Per quanto attiene il controllo di questi lepidotteri è stato sottolineato, durante i lavori, come in nessun caso, purtroppo, gli interventi messi in atto possono evitare per il futuro che si presentino nuove infestazioni. Gli interventi attuabili, è stato sottolineato, non sono finalizzati a eradicare le popolazioni di questi insetti ma, piuttosto, a contenere la diffusione attraverso interventi con sistemi biotecnici, bioinsetticidi e con insetticidi chimici. Questi ultimi da limitare quanto più possibile. Nel corso dell'incontro sono stati illustrati anche i risultati del progetto «Pom Dibomed» finanziato dall'Unione europea e che prevede, tra l'altro, lo studio del ciclo vitale dei lepidotteri la cui azione devastatrice, è stato più volte ribadito, sta pregiudicando l'equilibrio bio-ecologico dell'ecosistema in alcune aree aspromontane con possibili ripercussioni anche sulla salute pubblica. In un comunicato stampa diramato al termine dei lavori dal dott. Rosario Franco, assessore all'Ambiente del Comune di Molochio nonché divulgatore agricolo dell'Arssa, sono state riportate in sintesi le conclusioni dei relatori unitamente al sollecito da parte di tutti verso un'azione sinergica tra gli organismi che operano sul territorio, finalizzata a evitare ulteriori scompensi ecologici e a ristabilire in forma diffusa gli originari equilibri floro faunistici per salvaguardare, nel contempo, la salute pubblica.

 

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