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OPPIDO/Una
ribellione spontanea all'escalation di episodi delittuosi
Il paese dice "no" alla violenza con una fiaccolata silenziosa
Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – Una fiaccolata silenziosa per esprimere
<<un forte sentimento di condanna alla barbara e bieca
violenza che ha sottratto con inumana ferocia delle giovani
vite alle loro famiglie>>. Un corteo interminabile che,
partito nella serata di ieri da piazza San Rocco, subito
dopo la celebrazione della messa officiata da don Benedetto
Rustico nel santuario della Madonna delle Grazie, ha
attraversato la principale arteria del paese per giungere,
in un totale ma molto significativo silenzio, presso la
grande piazza antistante la cattedrale vescovile dove si è
sciolto, dopo i sentiti ringraziamenti che don Benedetto
Rustico ha voluto esternare ai tantissimi partecipanti <<
per aver contribuito con la loro presenza a infondere uno
spiraglio di fiducia a se stessi e a quanti si sono resi
promotori dell’iniziativa in questo particolare momento
davvero triste per tutta la comunità>>. La fiaccolata,
contrassegnata dallo slogan “Oppido sceglie la vita nella
pace”, è stata fortemente voluta dalla locale
Amministrazione comunale ed è stata organizzata con il
supporto delle numerose componenti della società civile
esistenti nel paese: associazioni sportive, circoli
culturali, Caritas, Avis, cooperative, associazioni
religiose, il sito internet (oppidomamertina.com) e
l’associazione antimafia “G.Rechichi”.
In testa al corteo, oltre al parroco don Benedetto Rustico
hanno sfilato, gli amministratori comunali e il sindaco
Bruno Barillaro, l’assessore provinciale Domenico Giannetta,
il maresciallo dei Cc Andrea Marino, il vicesindaco del
vicino Comune di Varapodio Orlando Fazzolari, i parroci don
Giovanni Madaffari, don Antonello Messina e don Fotia.
<<Vogliamo esprimere in modo forte e convinto – dicono i
promotori della fiaccolata – lo sdegno e il dissenso per gli
efferati delitti che hanno gettato nello sconforto un’intera
collettività, la quale rischia anche di essere additata, suo
malgrado, alla pubblica opinione, come incivile e arretrata;
auspichiamo il ravvedimento, la ricerca del dialogo al posto
della violenza in coloro che hanno commesso simili
nefandezze in modo che per l’avvenire non abbiano più a
ripetersi, e il paese non debba precipitare, ancora una
volta, nella spirale della paura e del terrore>>.
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