19 MARZO 2012  
 
 
 


OPPIDO/Una ribellione spontanea all'escalation di episodi delittuosi

Il paese dice "no" alla violenza con una fiaccolata silenziosa


Vincenzo Vaticano 


OPPIDO MAMERTINA – Una fiaccolata silenziosa per esprimere <<un forte sentimento di condanna alla barbara e bieca violenza che ha sottratto con inumana ferocia delle giovani vite alle loro famiglie>>. Un corteo interminabile che, partito nella serata di ieri da piazza San Rocco, subito dopo la celebrazione della messa officiata da don Benedetto Rustico nel santuario della Madonna delle Grazie, ha attraversato la principale arteria del paese per giungere, in un totale ma molto significativo silenzio, presso la grande piazza antistante la cattedrale vescovile dove si è sciolto, dopo i sentiti ringraziamenti che don Benedetto Rustico ha voluto esternare ai tantissimi partecipanti << per aver contribuito con la loro presenza a infondere uno spiraglio di fiducia a se stessi e a quanti si sono resi promotori dell’iniziativa in questo particolare momento davvero triste per tutta la comunità>>. La fiaccolata, contrassegnata dallo slogan “Oppido sceglie la vita nella pace”, è stata fortemente voluta dalla locale Amministrazione comunale ed è stata organizzata con il supporto delle numerose componenti della società civile esistenti nel paese: associazioni sportive, circoli culturali, Caritas, Avis, cooperative, associazioni religiose, il sito internet (oppidomamertina.com) e l’associazione antimafia “G.Rechichi”.
In testa al corteo, oltre al parroco don Benedetto Rustico hanno sfilato, gli amministratori comunali e il sindaco Bruno Barillaro, l’assessore provinciale Domenico Giannetta, il maresciallo dei Cc Andrea Marino, il vicesindaco del vicino Comune di Varapodio Orlando Fazzolari, i parroci don Giovanni Madaffari, don Antonello Messina e don Fotia.
<<Vogliamo esprimere in modo forte e convinto – dicono i promotori della fiaccolata – lo sdegno e il dissenso per gli efferati delitti che hanno gettato nello sconforto un’intera collettività, la quale rischia anche di essere additata, suo malgrado, alla pubblica opinione, come incivile e arretrata; auspichiamo il ravvedimento, la ricerca del dialogo al posto della violenza in coloro che hanno commesso simili nefandezze in modo che per l’avvenire non abbiano più a ripetersi, e il paese non debba precipitare, ancora una volta, nella spirale della paura e del terrore>>.

 

 
     

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