VARAPODIO -
I lavori per il
ripristino della viabilità sul ponte Marro, danneggiato a
seguito delle alluvioni dei mesi di dicembre e gennaio
scorsi, avranno inizio entro la metà del prossimo mese di
luglio, con l’apertura dei primi cantieri. Lo riferisce –
attraverso un comunicato stampa – Carmela Bonarrigo ,
coordinatrice regionale donne di Italia dei Valori nonché
portavoce di uno dei due gruppi di minoranza al Comune.
L’esponente di Idv unitamente all’altro consigliere comunale
di opposizione Pio Cosma, dopo un incontro con
l’Amministrazione provinciale rappresentata, nell’occasione,
dal consigliere Giovanni Barone e dall’ing. Casile
(supervisore lavori pubblici), ha voluto esprimere tutta la
soddisfazione per il risultato raggiunto. << La questione –
viene evidenziato - è stata seguita con grande attenzione e
oggi, a conclusione di una lunga serie di contatti e
dialoghi con l’amministrazione del presidente Morabito,
posso esprimere tutta la nostra soddisfazione per il
risultato raggiunto. Sottolineo – ha poi detto – l’enorme
importanza della riattivazione di un’arteria “vitale” per le
popolazioni dei comuni interessati, soprattutto Varapodio,
Oppido Mamertina e frazioni, onde evitare , attraverso una
rapida opera di ricostruzione, ulteriori danni agli
agricoltori, in concomitanza della raccolta annuale dei
prodotti, e alle altre aziende che operano nel territorio>>.
Nel corso dell’incontro – emerge dal comunicato – il
consigliere Barone ha puntualizzato lo sforzo effettuato per
ovviare al grosso problema del territorio preaspromontano,
mentre l’ing. Casile ha aggiunto che la Provincia non solo
non ha perso tempo ma si è attivata con solerzia nel
rispetto delle normative vigenti e delle procedure che non
permettono, per lavori come quelli del ponte Marro il cui
ammontare e di circa 2 milioni e 500 mila euro, affidamenti
diretti. << E’ giusto sottolineare – conclude la Bonarrigo
convenendo con i rappresentanti della presenti all’incontro
– la piena osservanza in questo caso delle norme previste
dalla legge; perché, come sovente si è verificato, le
calamità naturali non devono costituire occasione di
illecito accaparramento del denaro pubblico>>.