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Oppido /Ospedale, allarme per un nuovo ordine di servizio
Radiologia non si tocca
Vincenzo Vaticano
OPPIDO MAMERTINA – Dopo la chiusura, decisa
per il mese di agosto, del reparto di chirurgia, una nuova
disposizione di servizio a firma del dr. Mario Napoli,
primario del reparto di radiologia dell’ospedale di Polistena,
rischia di penalizzare ulteriormente il locale nosocomio
poiché, se adottata, comporterà l’immediato trasferimento del
personale tecnico da Oppido a Polistena e la conseguente
chiusura del servizio di radiologia. Ovviamente, tale
possibile eventualità ha immediatamente generato una serie di
reazioni tra gli addetti ai lavori ed ha fatto “insorgere” ,
in particolare, il sindaco Giuseppe Rugolo ed il primario di
radiologia dr. Antonio Scordo il quale ha voluto subito far
presente come il collega di Polistena << con una mossa
alquanto maldestra e priva di ogni legittimità procedurale
abbia tentato in due giorni successivi di chiudere, prima, la
radiologia del presidio ospedaliero di Taurianova e,
successivamente, quella di Oppido, cercando di privare un
vasto bacino d’utenza dell’entroterra, di prestazioni
radiologiche>>. Tale situazione di possibile chiusura, va
tuttavia aggiunto, è stata temporaneamente bloccata sia dal
Dirigente sanitario dei presidi di Oppido e Taurianova sia dai
responsabili del servizio di radiologia che non hanno
ritenuto, per ora, di dare corso alla disposizione. Il primo
cittadino, da parte sua, con una lettera indirizzata ai
massimi organi regionali della Sanità, al Prefetto e alla
Conferenza dei sindaci, ha voluto, invece, evidenziare come
tale disposizione di servizio rappresenti, in tutta la sua
tragicità, l’ennesimo esempio dello sfascio in cui versa la
sanità calabrese e, in particolare, del territorio di
competenza dell’Asl 10. Tra tante altre cose, ha voluto,
inoltre, rimarcare, come <<Lascia esterrefatti la circostanza,
ai limiti del lecito, che una unità operativa (quella di
Polistena, ndc) composta da ben cinque medici radiologi e
sette tecnici, possa rimanere, seppur in periodo estivo,
completamente sprovvisto di personale tanto da imporre lo
spostamento di operatori da un presidio ospedaliero all’altro.
Ma ancor più grave, aggiunge, è la circostanza che tale
spostamento non sia indolore né ripartisca i disagi ma,
viceversa, comporti la completa chiusura del reparto di un
ospedale a beneficio di altri; con l’ avallo – almeno così
appare dal tenore del provvedimento in esame – dei vertici
sanitari aziendali; viene da chiedersi, allora, se il
provvedimento non vada iscritto nel novero di quegli atti che,
in barba al vigente Piano sanitario della salute ed alle
irrinunciabili esigenze di tutela della nel territorio
oppidese e limitrofo, sono significativi di una precisa
tendenza diretta al progressivo ed inesorabile
ridimensionamento dell’unico presidio ospedaliero
preaspromontano, da destinare fatalmente alla chiusura.>>.
L’Amministrazione comunale, ribadisce infine il sindaco, non
certo per ragioni di campanile, contesta con forza l’eventuale
trasferimento del personale di radiologia e si fa interprete
delle istanze della popolazione del comprensorio dichiarandosi
stanca delle sopraffazioni e pronta ad assumere ogni utile
iniziativa per la salvaguardia della salute dei suoi
amministrati.
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