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Varapodio / Tre
donne per due posti di
vigile
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Solo 3 dei 53 partecipanti
al concorso bandito dal Comune di Varapodio per l'assunzione
in pianta organica di due vigili urbani, hanno superato la
prova scritta (sostenuta in due giorni consecutivi lo scorso
ottobre) e hanno conseguito il diritto a cimentarsi per la
prova orale che, come la prova scritta, verterà sui compiti e
sulle funzioni degli agenti di polizia municipale. Un
responso, reso noto qualche giorno fa dalla commissione
esaminatrice composta dal segretario comunale Elisabetta
Tripodi (presidente), dal viceprefetto di Reggio Calabria,
Giuseppe Rizzo, dal funzionario regionale, Rosario Carnevale,
e dal segretario verbalizzante, Lina Trapani, ragioniere del
Comune. Un responso, per certi versi clamoroso se si considera
la dimensione della percentuale di «bocciati». A ottenere il
fatidico punteggio indispensabile per «passare il turno»
(21/30 come minimo in entrambe le prove), sono state tre
rappresentanti del «gentil sesso», due delle quali provenienti
da altri paesi della provincia, e cioè Maria Rita Pellicanò di Melito Porto Salvo e Concetta
Berlingieri di Cittanova. La terza ammessa alla prova orale,
Angelica Miliadò, risulta l'unica superstite della folta
pattuglia di candidati varapodiesi (poco meno di trenta)
«falcidiata» in questa fase di selezione del concorso appena
conclusasi. Ovviamente, come spesso succede in questi casi,
c'è molta delusione e rammarico tra gli esclusi per i quali,
l'eventuale esito positivo di questo concorso, avrebbe
determinato la fine del loro stato di precarietà e la
soluzione definitiva del loro problema occupazionale. È il
caso di rilevare, comunque, che qualche candidato, avvalendosi
della legge 241 (la cosiddetta legge sulla trasparenza), ha
avanzato istanza in Comune per prendere visione dei propri
elaborati e delle eventuali correzioni apportate dalla
commissione di esami. |
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