VARAPODIO – Quarantadue anni di servizio nell’Arma culminati
con il conseguimento del grado di generale. Una carriera che
lo ha visto spesso rivestire ruoli di grande rilievo nella
lotta alla criminalità organizzata alla guida, per esempio,
della sezione antimafia della legione Cc di Palermo o del
nucleo investigativo e della compagnia dei Cc della
provincia di Reggio Calabria.
Sono questi alcuni “tratti” salienti del ricco curriculum
del generale dei Cc in pensione Angiolo Pellegrini,
principale ospite e relatore della lezione conferenza
organizzata dall’Ute (Università terza età) sul tema “Cosa
nostra: strategie e conflitti degli anni 80 e 90”.
Introdotto dall’ing. Riccardo Carbone, direttore
dell’istituzione culturale, Pellegrini ha tracciato, con
puntuale cronologia, la storia, le caratteristiche e
l’evoluzione della mafia a partire dalla prima guerra del 63
a quella degli anni 80. Da diretto protagonista e testimone,
quale stretto collaboratore dei giudici Falcone e
Borsellino, ha ricostruito le fasi relative alla stagione
delle stragi di uomini delle forze dell’ordine e di
magistrati, ai processi e alla normativa antimafia che hanno
contribuito a scardinare la solidità delle cosche, alla
cattura dei boss Riina e Provenzano, al ruolo avuto da parte
dei loro referenti politici con in testa Ciancimino, alla
fase dei “pentimenti” iniziata con Buscetta e cosi via.
Pellegrini – che in atto ricopre l’incarico di presidente
del consorzio “Piana sicura” di cui fanno parte Provincia,
Regione, Associazione sviluppo industriale e i Comuni della
Piana – ha esternato una lunga serie di riflessioni e ha
spaziato in lungo e in largo, dimostrando una profonda
conoscenza delle dinamiche mafiose che hanno contrassegnato
non solo la vita della Sicilia ma quella dell’intera nazione
attraverso i suoi contatti le sue capillari ramificazione su
tutto il territorio.
Al termine della sua relazione, l’ex alto ufficiale della
Benemerita, oltre i ringraziamenti, ha ricevuto dal
direttore dell’Ute, Riccardo Carbone, una pergamena con
relativo attestato di partecipazione.