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Varapodio /
Accusata di peculato, falso, abuso e istigazione alla
corruzione Segretaria comunale ai
domiciliari
Paolo Montalto
PALMI – Peculato,
falsità ideologica, falsità materiale, abuso d'ufficio e
istigazione alla corruzione. Queste le accuse per le quali
ieri mattina è stata posta agli arresti domiciliari alla
segretaria comunale di Varapodio, Vincenza Nucera, trentenne
originaria di Melito Porto Salvo. La decisione è stata presa
in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare agli
arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Palmi, Alfredo Bonagura, il quale
ha accolto la relativa richiesta formulata dal procuratore
capo della Repubblica, Elio Costa. A dare esecuzione al
provvedimento cautelare sono stati gli uomini della polizia di
Stato della Sezione di Pg della Procura palmese, i quali sono
stati i protagonisti delle investigazioni poste poi a base
della richiesta del procuratore Costa. Secondo quella che è
l'analisi accusatoria, la Nucera si sarebbe appropriata di
somme di denaro per una cifra superiore ai tre milioni di
lire, manipolando alcuni documenti contabili che la
riguardavano. Il riferimento è a due circostanze specifiche:
due viaggi per servizio che si sono svolti a Roma e Milano, e
che l'hanno vista protagonista tra gennaio e giugno dello
scorso anno. La documentazione che gli inquirenti ritengono
sia stata manipolata sarebbe costituita da titoli di viaggio
aereo, fatture di alberghi e scontrini fiscali rilasciati da
pubblici esercizi commerciali. Le contestazioni dei falsi si
baserebbero anch'esse sulla consegna delle varie fatturazioni,
fatta per ottenere il rimborso delle spese sostenute; l'abuso
d'ufficio, invece, sarebbe relativo alle circostanze attinenti
proprio alle mansioni che la stessa segreteria comunale
rivestiva in seno all'Amministrazione del Comune di Varapodio.
Particolare, infine, la vicenda che ha portato gli inquirenti
a contestare anche il reato di istigazione alla corruzione.
Secondo l'accusa, infatti, Vincenza Nucera avrebbe offerto una
somma di denaro a una dipendente dello stesso Comune
pianigiano per far sì che non fossero denunciati all'autorità
giudiziaria i fatti che la riguardavano, dei quali la stessa
era venuta a conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni.
L'indagine degli uomini della sezione di Pg della polizia di
Stato della Procura palmese è durata alcuni mesi. E, a
conclusione dell'inchiesta, il procuratore capo, Elio Costa,
ha avanzato una richiesta di provvedimento cautelare della
custodia domiciliare nei confronti della segreteria comunale
di Varapodio, accolto dal Gip di Palmi ed eseguito nella
giornata di ieri.
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