20 MAGGIO  2005  
 
 
  Varapodio La nomina del consigliere di minoranza alla Comunità montana
Salta il sorteggio

Denuncia-diffida di Antonio De Pasquale

 Vincenzo Vaticano


Pio Cosma e Rocco Lando

VARAPODIO Risulta ancora irrisolto il “problema” della designazione del consigliere comunale di minoranza, in seno alla Comunità montana versante tirrenico meridionale, dopo che, nell’ultima riunione del civico consesso, l’esito della votazione separata dei quattro membri del gruppo di opposizione, aveva sancito l’uguale assegnazione dei voti (due ciascuno) ai consiglieri Pietro Corso ed Antonio De Pasquale. Il verificarsi di tale casualità, che secondo il sindaco Orlando Fazzolari, <<risulta oggetto di giurisprudenza controversa, e non risulta disciplinata ne dal regolamento di funzionamento del Consiglio comunale ne dalla Statuto>>, lo aveva indotto ad invitare formalmente e per iscritto i due consiglieri “in ballottaggio”, << a presentarsi presso la segreteria comunale alle ore 13 di martedì 17 maggio per procedere alla nomina mediante sorteggio>>. Un sorteggio, va subito detto, poi non effettuato, anche e soprattutto per le resistenze di uno dei due diretti interessati, Antonio De Pasquale, che non solo ha disatteso la convocazione, ritenendo assolutamente non praticabile la soluzione adottata per rimediare all’insufficiente regolamentazione della fattispecie in esame , ma, come ha confermato lo stesso sindaco << ha presentato e fatto protocollare una denuncia cautelativa, a firma del suo legale di fiducia, con relativa diffida all’ufficio di segreteria, di non procedere ad alcun sorteggio, preannunciando, in caso contrario, ricorso agli organi competenti >>. Per supportare e suffragare la tesi secondo cui, piuttosto che al sorteggio, bisognerebbe ricorrere ad altre soluzioni giuridicamente più compatibili, il consigliere Antonio De Pasquale ha tenuto a precisare che a corredo delle sua denuncia-diffida, è stata allegata copia della sentenza del Tar per la Puglia il quale, chiamato a pronunciarsi sul ricorso riguardante un analogo caso di nomina (parità di voti di due consiglieri) alla Comunità montana, ha fatto prevalere il criterio dell’anzianità su quello dei voti di preferenza ottenuti durante la consultazione elettorale: il criterio del sorteggio, praticamente non è stato preso neanche in considerazione. << L’esame di tale sentenza – riferisce ancora De Pasquale – evidenzia come l’organo di giustizia amministrativa, in mancanza di regole specifiche su una determinata fattispecie, ha decretato in base a norme più generali dell’ordinamento giuridico; nel caso in questione, il Testo unico degli enti locali>> “Saltato”, quindi, il sorteggio che secondo il sindaco doveva essere la soluzione << per non far rimanere la minoranza senza rappresentante alla Comunità montana>>, il Comune ha potuto designare i soli componenti della maggioranza (Rocco Lando e Pio Cosma) in seno all’Ente montano, mentre ha rinviato al prossimo consiglio comunale le necessarie determinazioni per la nomina del consigliere di minoranza..

 

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