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Varapodio / Tar
smentito: il capogruppo di minoranza fuori dal
Consiglio Rocco Rizzo
“sfrattato”
Vincenzo Vaticano
VARAPODIO – Il Consiglio di Stato, nella
seduta, del 4-5-99, ha accolto il ricorso presentato dal
Comune di Varapodio contro l'ordinanza di sospensiva con cui
il Tar di Reggio Calabria rimetteva in
carica il consigliere di minoranza Rocco Rizzo, dichiarato
decaduto dal Consiglio comunale di Varapodio con delibera
dello scorso dicembre 1998. È quanto viene portato a
conoscenza del sindaco dott. Orlando Fazzolari con un
comunicato ufficiale attraverso cui, tra l'altro, viene
ricostruita la lunga e spinosa vicenda che ha avuto come
protagonisti il Consiglio comunale e il capogruppo della
minoranza. «L'atto finale ha trovato ampia soddisfazione
nell'amministrazione comunale – tiene a precisare il sindaco –
perché mette fine a una diatriba incominciata il 15 ottobre
scorso in seguito alla delibera di decadenza del Civico
consesso. Decadenza che era stata decisa nei confronti di
Rizzo in quanto lo stesso si era reso assente ingiustificato
per ben dodici volte consecutive. Il consigliere decaduto –
aggiunge il sindaco – presentava ricorso al Tar avverso la
suddetta delibera e otteneva la sospensiva da parte del Tar di
Reggio Calabria con la seguente motivazione: "non era stato
attivato l'iter amministrativo per deliberare la decadenza e
non si era tenuto conto della protesta politica manifestata
implicitamente con le assenze"». Ricordando come nella seduta
del 9-12-98 il Consiglio comunale prendeva atto della sentenza
del Tar riammettendo in carica Rizzo, il primo cittadino
aggiunge che lo stesso Consiglio ha avviato l'iter
amministrativo per la riproposizione della decadenza delegando
lo stesso sindaco per tutti gli adempimenti consequenziali.
Cosicché nella successiva seduta del Consiglio comunale ha
deliberato per la seconda volta la decadenza del consigliere
che a sua volta ha presentato nuovo ricorso al Tar. Ricorso
che – continua il sindaco – è stato accolto con sentenza di
sospensiva con la seguente motivazione: la decadenza di un
consigliere non può essere decisa dalla sola maggioranza
consiliare. «A questo punto – sottolinea il dott. Fazzolari –
l'amministrazione comunale di Varapodio, rappresentata e
difesa dall'avvocato Antonio Barrile del foro di Reggio
Calabria, che ha curato tutti gli atti in questione,
presentava ricorso al Consiglio di Stato, che accoglieva lo
stesso, ponendo così fine alla questione, riconoscendo fondate
le valutazioni espresse dal Consiglio comunale in sede di
pronuncia di decadenza del Rizzo, incapace di fornire
giustificazioni in merito alla sua costante latitanza dal
Consiglio comunale. Circostanza – conclude il sindaco –
attraverso la quale disonorava per oltre un anno (dodici
sedute) il mandato del quale era stato investito direttamente
dal popolo». |
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