20 LUGLIO  2006  
 
 
 

 

Oppido/ << Vietato ammalarsi dopo le ore 20>>
Ospedale, polemiche e malcontento

 Vincenzo Vaticano


Il pronto soccorso

OPPIDO – Così come in altri centri della Piana, anche a Oppido serpeggia un evidente malcontento a causa, soprattutto, del piano di riorganizzazione dei servizi per l’emergenza estiva, elaborato, di recente, dalla direzione dell’Asl n.10 di Palmi, in attesa dell’atto aziendale che dovrebbe regolamentare l’assetto definitivo dei presidi ospedalieri e dei servizi territoriali. Il disappunto contro questo riordino provvisorio << che non tiene conto delle effettive esigenze della popolazione>> viene espresso, attraverso una formale nota, dalla locale associazione “I ponti”; un sodalizio (Onlus), presieduto dal don Benedetto Rustico, che opera attivamente sul territorio nel campo sociale e culturale. Secondo i portavoce dell’associazione (Vincenzo Vorluni e Pasquale Livoti), oltre all’evidente volontà di depotenziare ulteriormente alcuni ospedali convogliandone le risorse umane ed economiche verso i cosiddetti poli chirurgici, emerge in modo chiaro l’insufficienza dei pronto soccorso (h 12 e dopo le 20 così come indicati dalla delibera del 5 luglio scorso) a garantire all’utenza quel minimo di assistenza sanitaria che si richiede nei casi di urgenza ed emergenza. << In pratica – viene evidenziato – non ci si può permettere il lusso di ammalarsi dopo le ore 20. Laddove, poi, i servizi di radiologia e i laboratori di analisi risultano in attività h 6, significa che alcune patologie si possano trattare solo di mattina>>. Insieme a tante altre considerazioni, viene infine rilevato come << la Direzione aziendale, nell’elaborazione del Piano di attuazione del riordino ospedaliero ha decretato la soppressione, per ora provvisoria, dei pronto soccorso nei tre ospedali esclusi dall’emergenza-urgenza, soprattutto in quello di Oppido che per la sua oggettiva collocazione territoriale deve necessariamente disporre di reparti di base completi ed efficienti e di conseguenza anche produttivi; tra l’altro, quello di Oppido è ospedale di “Montagna” e serve una vasta popolazione, ricadente nel territorio della Comunità montana versante tirrenico meridionale, che aumenta sensibilmente durante il periodo estivo, nonché gli ospiti della comunità “Incontro” di Don Gelmini situata a Zervò e, in estate, i numerosi fedeli che si recano al santuario di Polsi>>. E’ evidente, secondo gli autori della nota, che il piano di riorganizzazione sembra aver tenuto conto di tanti aspetti e fattori che nulla hanno a vedere con il diritto alla salute della gente. Intanto, in considerazione dell’attuale critica situazione che vive l’ospedale cittadino, l’intero gruppo di minoranza e due consiglieri della maggioranza hanno richiesto la convocazione del consiglio comunale, aperto ai cittadini, in via straordinaria ed urgente.
 

 

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