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Oppido/ Grazie al decisionismo e al
tempestivo intervento di un équipe del nosocomio
Salvati la puerpera e il neonato
Vincenzo Vaticano
L'ingresso del pronto soccorso di Oppido
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OPPIDO – Solo grazie al tempestivo intervento
del personale medico e paramedico, di guardia, qualche notte
fa, al servizio di pronto soccorso del locale ospedale, un
episodio che ha coinvolto una donna ( M.A.M.) della frazione
Piminoro, si è trasformato da possibile dramma in lieto
evento. La donna, infatti, intorno alle 3 e mezzo tra
giovedì e venerdì scorso, arriva al pronto soccorso dove il
medico di turno, Salvatore De Cristo, dopo una pronta
visita, si rende conto che la paziente, in travaglio di
parto, pon può essere trasferita in quanto la testina del
nascituro risulta già impegnata nel canale del parto. Non
esistendo ad Oppido il servizio di ostetricia (da tempo
soppresso) tocca al medico, nella sala del pronto soccorso,
procedere alle necessità del caso. << Dopo aver
tranquillizzato quanto più possibile la puerpera – riferisce
il dr. Salvatore De Cristo -, con la collaborazione di due
infermieri (Francesco Caia e Filippo Accurso, ndc), ho
esperito quanto necessario dal punto di vista medico per far
procedere il parto.>>. Con grande soddisfazione dei
sanitari, oltre che dei genitori, circa mezz’ora dopo, nasce
una bambina che, senza tale tempestivo intervento, non
sarebbe mai nata con rischi anche, tiene a precisare il
medico, per la vita della madre che, sicuramente. non
sarebbe arrivata viva in un reparto di ostetricia, vista la
distanza tra Piminoro e Polistena o Cinquefrondi. A parto
avvenuto, rileva infine il medico, è stata chiamata ed è
intervenuta Ambrogina Colella, ostetrica non in servizio. <<
L’avventura a lieto fine della signora di Piminoro -
sostiene in un comunicato stampa il dr. Rosario Palumbo,
consigliere comunale delegato alla Sanità - ,
evidenzia, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia
importante il presidio ospedaliero pedemontano di Oppido cui
fa riferimento una vasta comunità che deve fare ogni giorno
i conti con i disagi derivanti da un territorio difficile
per sua natura, non dotato di infrastrutture adeguate ai
tempi e con vecchie strade dissestate gravemente e
impercorribili dopo appena un temporale.>> Ricordando poi
come il piano sanitario regionale, tuttora in vigore,
dovrebbe garantire le prestazioni derivanti dallo status di
“ospedale montano” ( medicina, chirurgia, ginecologia,
ostetricia, pediatria, laboratorio di analisi e radiologia)
, Palumbo conclude, sostenendo che << Non è una questione di
campanilismo; la posizione dell’ospedale è strategica poiché
in un territorio particolarmente disagiato. Per questo
chiediamo al nuovo direttore generale dell’Asl 10 di cercare
di recepire le giuste istanze degli operatori sanitari,
cercando di risolvere, per quanto possibile, le
problematiche che affliggono una popolazione esasperata
dalla mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata>>. |
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