VARAPODIO - Nonostante siano trascorsi più di tre mesi
dai reiterati eventi alluvionali che hanno in pratica
sconvolto il vasto territorio preaspromontano nel triangolo
Taurianova-Varapodio-Oppido, non sono stati ancora avviati i
lavori per la ricostruzione del ponte sul Marro, gravemente
danneggiato e chiuso al traffico, e di ripristino della
strada in località Ferrandina, letteralmente "inghiottita"
per un consistente tratto.
La
situazione di grave disagio, divenuta ormai insostenibile, è
oggetto dell'ennesima segnalazione e "richiesta urgente"
inviata dal vice sindaco Orlando Fazzolari al prefetto
Francesco Musolino e, per conoscenza, ai ministri
dell'Interno, Difesa e Infrastrutture.
«I
centri abitati di Varapodio e Oppido, in particolare – si
legge nella lettera –, risultano pressoché isolati e per
raggiungere le principali vie di comunicazione, e quindi i
luoghi di lavoro e di interesse giornaliero della
collettività si è costretti a percorrere strade alternative.
Tale situazione non solo incide negativamente in termini
economici, trattandosi di percorsi notevolmente più lunghi,
ma implica pregiudizio per la sicurezza del traffico e
quindi per la stessa incolumità fisica delle persone,
trattandosi di strade di antica concezione, scarsamente
manutenzionate, ovviamente non in grado di assorbile la mole
e l'accentramento di traffico di ogni genere, compreso
quello pesante e dei mezzi pubblici per così lungo tempo».
Nell'evidenziare poi come i danni all'agricoltura, già in
crisi per cause strutturali, non si contano più e risulti
sempre più difficile raggiungere importanti località come
scuole, ingressi autostradali, ospedali ed uffici vari,
Fazzolari segnala al prefetto che «la situazione sta
diventando allarmante e rischia di precipitare anche sotto
l'aspetto dell'ordine pubblico, visto che l'Amministrazione
comunale, al pari delle altre, non riesce più a contenere la
proteste sempre più animate e le richieste di risposte al
lassismo e all'indifferenza che non trova alcun fondamento
neppure sulla complessità degli interventi da eseguire, che
non appaiono assolutamente di difficile soluzione. Per
scongiurare l'instaurarsi di situazioni di disordini –
aggiunge il vice sindaco di Varapodio – che si percepiscono
dal crescente clima di esasperazione delle popolazioni
locali, La prego, quale massima autorità governativa della
provincia, di voler valutare l'ipotesi di intervento del
Genio militare per l'allestimento di un ponte provvisorio
idoneo a rimuovere la grave situazione di disagio e pericolo
determinatasi».
All'attenzione del prefetto viene quindi sottoposta la
situazione di assoluta indifferenza della Provincia,
proprietaria della strada, ragion per cui viene ancora
chiesto al dott. Musolino di «tenere conto, nel valutare
tale comportamento omissivo, soprattutto della mancata
esecuzione dell'ordinanza del presidente del Consiglio (del
16 gennaio u.s.) che avrebbe consentito alla Provincia di
procedere con assoluta celerità al ripristino delle
strutture danneggiate e alla messa in sicurezza di tutte le
vie di comunicazione, in deroga alle normali procedure che
le vigenti norme prevedono in materia di appalti pubblici».
Tale facoltà, data dal Governo e sorprendentemente non
attuata dall'Amministrazione provinciale, avrebbe
consentito, secondo il vice sindaco Fazzolari, il
superamento della grave crisi, sottraendo così la
popolazione al grave disagio socio-economico e al grave
rischio di incolumità che giornalmente incombe sulle strade
provinciali. Fin qui la lettera di Fazzolari.
A
proposito dell'arteria alternativa - la provinciale
Oppido-Varapodio-Terranova-Taurianova (il cui traffico è
aumentato a dismisura dopo la chiusura del ponte Marro) – va
senz'altro evidenziato che essa rappresenta una vera
minaccia per l'incolumità di chi vi transita a causa della
presenza di profonde buche e a causa, anche, del pericolo di
smottamenti e caduta di alberi che pendono come la spada di
Damocle sui viaggiatori lungo tutto il percorso. Eppure – la
considerazione sorge spontanea – un intervento ordinario di
manutenzione, sicuramente non particolarmente complicato e
oneroso, sarebbe stato opportuno, se non proprio necessario,
anche perché le disposizioni ad hoc emanate dal Governo
dettano chiare norme nella fattispecie.