VARAPODIO
– Sfiducia, frustrazione, rabbia e rassegnazione. Questi gli
stati d’animo evidenziati dagli agrumicoltori varapodiesi
presenti alla riunione del consiglio comunale aperto
convocato in sessione straordinaria per discutere l’unico
punto posto all’ordine del giorno, vale a dire l’acuirsi
della stato di crisi in cui versa il comparto agricolo (in
particolare l’agrumicoltura) di tutto il comprensorio
pianigiano dove le arance sottopagate non vengono raccolte,
dove l’economia langue, i paesi si spopolano e i giovani se
ne vanno. Una situazione di allarme economico e sociale già
emersa e denunciata, in tutta la sua drammaticità, sempre a
Varapodio, poco meno di una settimana fa, durante i lavori
dell’assemblea regionale di Coldiretti Calabria organizzata
per discutere i gravi problemi che affliggono l’agricoltura
e per illustrare, contestualmente e in maniera articolata,
iniziative utili al suo possibile rilancio attraverso
progetti e proposte di nuove politiche di sviluppo in grado
di ridare dignità e speranza a tutti i lavoratori del
settore.
Queste proposte, va subito rilevato, dopo una lunga
discussione che, oltre ai consiglieri comunali, ha coinvolto
molti dei presenti, sono state formalmente “adottate” e
fatte proprie (con qualche integrazione) dal civico
consesso, all’unanimità, attraverso una delibera che, resa
immediatamente esecutiva, sarà inoltrata ai massimi organi
regionali e provinciali per le iniziative di relativa
competenza e ai sindaci dei 33 comuni della Piana. A tutti
verrà chiesto di associarsi all’iniziativa – adottando
analoghe deliberazioni – per sostenere la “battaglia” che,
insieme a Coldiretti, si cercherà di portare avanti per
evitare il “default” di migliaia di aziende e di singoli
agricoltori che dal settore trovano la loro principale fonte
di reddito. Il tutto, nella preoccupante prospettiva delle
prossime scadenze (2013) che, con molta probabilità,
coincideranno con la drastica riduzione dei contributi da
parte della comunità europea.
Le richieste della Coldiretti che - riscontrando generale ed
unanime apprezzamento hanno indotto il capogruppo di
minoranza Carmela Bonarrigo ad assumere l’impegno, condiviso
dal vice sindaco Orlando Fazzolari, di chiedere la
convocazione di un consiglio comunale aperto per recepirle
come proprie - sono diverse e hanno come interlocutore
principale la Regione.
Ad essa, viene prima di tutto chiesto, di presentare una
proposta in Parlamento per far modificare la legge sulla
disciplina delle bevande analcoliche (n. 286/61) al fine di
aumentare la percentuale vigente del 12% di succo di arance
nelle bibite. La Regione, quindi, viene invitata ad
attivare, immediatamente, un piano straordinario agrumicolo
regionale che riorganizzi il comparto e riprogrammi in modo
diversificato – tenendo debitamente conto e in modo
circostanziato della peculiarità del territorio della Piana
di Gioia Tauro – la produzione delle diverse varietà di
agrumi, garantendo un indennizzo a chi realizza investimenti
di riconversione per compensare il mancato reddito ed i
costi aggiuntivi per le cure colturali prima dell’entrata in
produzione dei nuovi impianti. << Un’operazione quest’ultima
– secondo il vice sindaco Fazzolari – che la Regione
potrebbe agevolmente portare a termine, utilizzando quei
fondi (Fas, Fesr, Psr) che, pienamente disponibili, non si
riesce però a tradurli in strumenti di sviluppo.
Un ulteriore richiesta riguarda il potenziamento
dell’ufficio Fitosanitario regionale del porto di Gioia
Tauro e il ripristino dell’art.12 delle legge regionale
n.8/2010 (Riordino fondiario e ricambio generazionale in
agricoltura) abrogato con la legge 22/2010.
Alla regione viene, ancora, chiesto di sollecitare la
Commissione europea ad emettere il parere di compatibilità
per l’applicazione della legge regionale per “orientare e
sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali”. Altre
due importanti richieste riguardano, infine, l’attivazione
dei servizi di assistenza tecnica e l’attivazione dei fondi
di garanzia per l’accesso al credito Fincalabria spa.