23 FEBBRAIO 2001  
 
Varapodio / Il Centro List troverà ospitalità nella Fiera agrumaria ? Presentato il progetto

 Vincenzo Vaticano


 VARAPODIO – Diverse iniziative sono state intraprese per affrontare lo spinoso problema della gestione e dell'utilizzo del «Centro esposizione prodotti tipici» di Varapodio, per evitare che esso, rimanendo inutilizzato, divenga una delle tante «cattedrali nel deserto». Una imponente ed elegante struttura, meglio conosciuta come «Fiera agrumaria», ultimata da qualche anno (spesa alcuni miliardi) e realizzata dalla Comunità montana versante tirrenico meridionale, con i finanziamenti previsti dalla legge 64/86, su un'area di circa 14.000 metri quadrati alla periferia nord dell'abitato di Varapodio. Un immobile – finora saltuariamente utilizzato per qualche convegno e qualche sporadica esposizione fieristica – che, a quanto pare, sembra aver finalmente trovato una sua destinazione, con la localizzazione, al suo interno, di un Centro di servizi List (Laboratorio integrato servizi territoriali) per il supporto delle attività imprenditoriali nell'Area della Piana di Gioia Tauro, nei settori dell'agroindustria, del turismo e dell'industria. Il tutto, con alcuni interventi di adeguamento funzionali alla struttura, ma senza modifiche per la sua funzione originaria che, anzi, viene ulteriormente specializzata e qualificata. Il progetto che prevede la realizzazione delle strutture e delle attività del centro servizi List è stato predisposto e presentato al ministero dell'Ambiente, per il relativo finanziamento (circa 7 miliardi di lire), dalla Comunità montana versante tirrenico meridionale nell'ambito delle iniziative generate dall'attivazione dei Patti territoriali della Piana di Gioia Tauro. Oltre al presidente dell'Ente, Antonio Alvaro, un forte impulso all'iniziativa l'ha dato Pio Cosma, consigliere comunale di Varapodio e assessore alla Comunità montana, il quale, nell'esprimere un forte ottimismo sull'imminente definizione positiva della pratica relativa all'accoglimento e finanziamento del progetto, ha voluto sottolineare come ciò costituirà un momento di forte rilancio e valorizzazione di quest'area da sempre mortificata. Ma vediamo, in sintesi, le attività, i tipi di intervento e gli obiettivi previsti dal progetto che, è opportuno precisare, dovrebbe essere gestito da una società consortile costituita dalla Comunità montana, dalla costituenda Società del Patto territoriale e dall'Università degli studi di Reggio Calabria - Dipartimento Pau. Secondo la scheda tecnica redatta dai tecnici incaricati e allegata alla richiesta di finanziamento, il progetto prevede il recupero e la rifunzionalizzazione degli spazi della «Fiera agrumaria», nonché l'attivazione di laboratori specifici attraverso l'acquisizione di attrezzature e personale specializzato al servizio delle imprese del Patto territoriale. In particolare è previsto un laboratorio di filiera agroindustria, di filiera turismo, un laboratorio ambiente, servizi all'industria e certificazione di qualità. La finalità del progetto, come già accennato, è la creazione di una struttura di supporto all'attività imprenditoriale della Piana, sopratutto in relazione alla necessità di garantire assistenza tecnica nell'implementazione di programmi di investimento che abbiano quale riferimento prioritario la produzione di qualità, sia nel settore agroalimentare, sia nell'erogazione dei servizi turistici e della ricettività, sia negli investimenti industriali in genere. Dal punto di vista generale dei servizi, il centro erogherà studi di settore e di mercato, assistenza tecnica nella stesura dei disciplinari di produzione, progetti pilota, orientamento e assistenza tecnica nelle fasi di produzione, raccolta, trasformazione, corsi di formazione e aggiornamento di operatori tecnici.

 

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